sabato 10 dicembre 2016

Il volto dell'uomo di Gerico

Ricostruzione del volto di uomo vissuto a Gerico 9500 anni fa
(Foto: British Museum)
Un team di esperti in ricostruzione facciale ha ricreato, con successo, il volto di un uomo vissuto nella biblica città di Gerico. Il progetto è basato su un'analisi avanzata del cranio, dando vita al più antico ritratto custodito nel British Museum. Il modello in gesso permette di vedere il volto di un uomo vissuto 9500 anni fa.
I crani intonacati sono una tradizione dell'antico Oriente tra il 7000 e il 6000 a.C., un periodo conosciuto come Neolitico B. La maggior parte di questi teschi appartengono a maschi adulti, pochi quelli di donne e bambini. Gli storici ritengono che questo teschio e la sua ricostruzione possano fornire informazioni sul culto degli antenati nell'antico Oriente. Essi ritengono, infatti, che intonacare i teschi era una parte dei rituali neolitici. Uno dei crani umani intonacati più significativi è, appunto, quello di Gerico. Si tratta di uno dei sette teschi umani intonacati trovati durante gli scavi archeologici del 1953 da Kathleen Kenyon.
L'identità dell'uomo di Gerico rimane un mistero. Si pensa che, forse, fosse parte dell'elite politica e sociale della città, probabilmente un anziano rispettato, come si è accertato dalle analisi delle ossa. Gli esperti hanno utilizzato una micro-TAC sul cranio di Gerico, tecnologia che ha permesso la ricostruzione di un modello digitale 3D, comprendente aree non visibili quali il palato. Al cranio mancava la mascella, mentre i denti dell'uomo erano in parte rotti ed in parte rovinati. Anche il setto nasale è apparso rotto, ma la frattura si era risanata prima che l'uomo morisse.

Fonte:
ancient-origins.net

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