Una lucerna ad olio del II secolo a.C., periodo ellenistico (Foto: M. Carroll) |
Malgrado la storia fornisca molti dati sugli eventi chiave, le campagne militari, i personaggi coinvolti nelle guerre di espansione che Roma condusse in Italia nel IV secolo a.C., è sull'archeologia che bisogna fare affidamento per meglio comprendere l'impatto della conquista romana sulla cultura, sulla società e sull'economia degli insediamenti presenti nei territori conquistati e annessi a Roma.
Uno di questi territori era l'antica Puglia, abitata da un popolo conosciuto con il nome di Peuceti, un'entità politica indipendente, ricca e culturalmente importante nel VI secolo a.C., che aveva un importante insediamento sul Botromagno, vicino all'attuale Gravina di Puglia. Brotomagno crollò intorno al IV secolo a.C., in seguito alla conquista romana della Puglia.
Le ricerche più recenti a Vagnari, in Puglia, hanno evidenziato la grande importanza rivestita da questo insediamento romano nel periodo successivo alla conquista dell'attuale Puglia. Vagnari si trova a circa 15 chilometri da Botromagno ed era collegata a Roma tramite la via Appia. Il villaggio (vicus) romano che qui sorgeva si trovava al centro di una vasta tenuta posseduta dagli imperatori romani, istituita per costituire una fonte di reddito per le casse imperiali.
Gli scavi nell'antico vicus hanno dimostrato che la grande proprietà aveva una base economica diversificata che andava dalla produzione metallurgica a quella delle ceramiche, alla coltivazione dei cereali ed alla viticultura, soprattutto nel II e III secolo d.C.. Gli scavi e le rimanenze archeologiche non hanno permesso di stabilire una data certa per la costituzione di questa grande proprietà o per accertare la natura del vicus a lei vicino. Nelle trincee di scavo sono stati trovati anche cocci di ceramica dell'Età del Ferro e tracce delle attività dell'insediamento pre-romano.
Al momento sono stati recuperati ceramica, pesi da telaio, lampade ad olio e attrezzi in ferro da un edificio parzialmente scavato, di età pre-romana e quasi sicuramente di periodo ellenistico (II secolo a.C.). Si trattava, probabilmente, di un ambiente appartenente ad una villa oppure ad una fattoria. Questo insediamento venne riutilizzato e ampliato nei primi anni del I secolo d.C., proprio quando questa tenuta era di proprietà degli imperatori romani. I primi edifici romani erano strutture ben arredate, con pavimenti in lastre di marmo e con finestre dotate di vetri. Sembra che questo insediamento godesse di una notevole ricchezza.
Gli scavi a Vagnari sono diretti dalla Professoressa Maureen Carrol, insegnante di archeologia romana all'Università di Sheffield, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e The British School at Rome.
Fonte:
pasthorizonspr.com
Uno di questi territori era l'antica Puglia, abitata da un popolo conosciuto con il nome di Peuceti, un'entità politica indipendente, ricca e culturalmente importante nel VI secolo a.C., che aveva un importante insediamento sul Botromagno, vicino all'attuale Gravina di Puglia. Brotomagno crollò intorno al IV secolo a.C., in seguito alla conquista romana della Puglia.
Le ricerche più recenti a Vagnari, in Puglia, hanno evidenziato la grande importanza rivestita da questo insediamento romano nel periodo successivo alla conquista dell'attuale Puglia. Vagnari si trova a circa 15 chilometri da Botromagno ed era collegata a Roma tramite la via Appia. Il villaggio (vicus) romano che qui sorgeva si trovava al centro di una vasta tenuta posseduta dagli imperatori romani, istituita per costituire una fonte di reddito per le casse imperiali.
Rimozione dei depositi di II secolo d.C. che rivela le fondamenta in pietra di una struttura romana dei primi anni del I secolo d.C. (Foto: M. Carroll) |
Al momento sono stati recuperati ceramica, pesi da telaio, lampade ad olio e attrezzi in ferro da un edificio parzialmente scavato, di età pre-romana e quasi sicuramente di periodo ellenistico (II secolo a.C.). Si trattava, probabilmente, di un ambiente appartenente ad una villa oppure ad una fattoria. Questo insediamento venne riutilizzato e ampliato nei primi anni del I secolo d.C., proprio quando questa tenuta era di proprietà degli imperatori romani. I primi edifici romani erano strutture ben arredate, con pavimenti in lastre di marmo e con finestre dotate di vetri. Sembra che questo insediamento godesse di una notevole ricchezza.
Gli scavi a Vagnari sono diretti dalla Professoressa Maureen Carrol, insegnante di archeologia romana all'Università di Sheffield, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e The British School at Rome.
Fonte:
pasthorizonspr.com
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