Osso di un braccio umano con incisioni a zig zag proveniente da Gough Cave (Foto: Museo di Storia Naturale, Londra) |
Nel sito archeologico di Gough Cave, nel Somerset, nell'Inghilterra sudoccidentale, delle ossa umane risalenti a 15000 anni fa recano segni inconfondibili di cannibalismo quali le tracce di denti umani, che portano a pensare che le estremità delle ossa e le costole siano state rosicchiate per trarne grasso e midollo. Le ossa sembrano essere state utilizzate anche in sconosciuti rituali cultuali. Su alcune di esse, ossa delle braccia per la precisione, compaiono incisioni a zig zag fatte di proposito ed indicanti proprio un preciso anche se ancora sconosciuto atto rituale.
Precedentemente i ricercatori avevano individuato, nella stessa località delle tazze potorie che sembravano essere state ricavate da teschi umani. Queste tazze, unitamente alle ossa chiaramente e volutamente incise ritrovate nel sito, "parlano" inequivocabilmente di cannibalismo rituale. E' questa l'opinione di James Cole, docente di archeologia presso l'Università di Brighton, in Gran Bretagna.
L'analisi delle ossa animali trovati a Gough Cove ha indotto i ricercatori a pensare che chi viveva in quel luogo non doveva soffrire la fame, sulle ossa umane non c'erano tracce di lesioni che potessero indicare una loro uccisione. Quegli esseri umani erano morti di morte naturale e poi erano stati mangiati. Probabilmente si trattava di un modo di onorare o di "smaltire" i defunti, anche se al momento si tratta solo di speculazioni.
Precedentemente i ricercatori avevano individuato, nella stessa località delle tazze potorie che sembravano essere state ricavate da teschi umani. Queste tazze, unitamente alle ossa chiaramente e volutamente incise ritrovate nel sito, "parlano" inequivocabilmente di cannibalismo rituale. E' questa l'opinione di James Cole, docente di archeologia presso l'Università di Brighton, in Gran Bretagna.
L'analisi delle ossa animali trovati a Gough Cove ha indotto i ricercatori a pensare che chi viveva in quel luogo non doveva soffrire la fame, sulle ossa umane non c'erano tracce di lesioni che potessero indicare una loro uccisione. Quegli esseri umani erano morti di morte naturale e poi erano stati mangiati. Probabilmente si trattava di un modo di onorare o di "smaltire" i defunti, anche se al momento si tratta solo di speculazioni.
Fonte:
nytimes.com
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