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Il tappeto di Pazyryk |
Il tappeto di Pazyryk è il più antico esempio conosciuto di tappetto scoperto finora. E' in uno stato di conservazione ottimale ed è stato trovato all'interno di una tomba reale nella valle della Siberia, Pazyryk, da cui ha preso il nome. E' stato datato al V secolo d.C.
La cultura Pazyryk è vissuta sui monti Altai, in Siberia, a sud dell'attuale città di Novosibirsk. Erano nomadi guerrieri, esperti cavallerizzi ed avevano rapporti commerciale intensi con la Cina, l'India e la Persia. Gran parte della loro cultura è stata scoperta e studiata grazie al ritrovamento di sepolture nella valle di Pazyryk. All'interno delle tombe sono state trovati resti umani mummificati che hanno rivelato dettagliati tatuaggi e tesori di inestimabile valore quali: feltro, seta cinese, mobili in legno, conservati per millenni grazie all'acqua che, filtrata nelle sepolture, si è trasformata in ghiaccio congelandole nel tempo. L'analisi dei resti umani rinvenuti nelle sepolture della valle di Pazyryk ha rivelato che questa gente conosceva la chirurgia cranica.
Si pensa che i tappeti siano stati prodotti, per la prima volta, in Asia orientale nel corso del II millennio a.C., anche se l'addomesticamento delle pecore risalirebbe a ben prima di questa data. Dal momento che la lana, fibra naturale composta di proteine animali quali la cheratina, è spesso fonte di nutrimento per microbi e insetti, molti degli oggetti in lana, tra i quali i tappeti, sono pervenuti a noi in pessime condizioni.
I tappeti adornavano gli ambienti di corte di Ciro il Grande, fondatore dell'impero Achemenide intorno alla metà del VI secolo a.C.. Alcuni studiosi pensano, però, che i tappeti siano stati introdotti in Persia più tardi, dopo la conquista di Babilonia nel 539 a.C.
L'esempio più antico di tappeto, quello che attualmente è oggetto di studio, è stato rinvenuto lontano dalla zona posta sotto l'influenza dell'impero persiano, nel nordest, nel territorio degli Sciti. La valle di Pazyryk è nota anche per aver restituito tombe scite dell'Età del Ferro. Il tappeto attualmente recuperato è stato scoperto nel 1949 da Sergei Rudenko, un archeologo russo. Il tumulo nel quale è stato ritrovato era stato saccheggiato in passato. I tombaroli vi avevano asportato tutti gli oggetti preziosi ed avevano lasciato quelli considerati meno preziosi. L'acqua, infiltratasi nella sepoltura, ha coperto il tappeto e durante l'inverno, congelandosi, ha formato una sorta di strato protettivo che ha permesso al reperto di conservarsi fino ai giorni nostri. I colori che animano il tappetto sono stati ricavati dalle piante e dagli insetti e sono tuttora apprezzabili nella loro vivacità.
I ricercatori hanno scoperto che il tappeto è stato tessuto utilizzato una tecnica conosciuta come il doppio nodo simmetrico o nodo turco. Vi sono circa 1.250.000 nodi nel tappeto. Purtroppo ancora non si è in grado di capire da dove provenisse il materiale di cui è fatto il prezioso reperto: alcuni studiosi pensano che provenga dalla Persia, altri ritengono che sia originario dell'Asia centrale, dove la cultura scita e persiana sono entrate in contatto. Un'altra ipotesi è che gli Sciti stessi abbiano creato questo tappeto basandosi su un prototipo persiano.
La parte centrale del tappeto è composta da 24 quadrati all'interno dei quali vi è una figura a forma di croce composta da quattro germogli di loto stilizzati. Tutt'intorno è una cornice di grifoni seguita da un'altra cornice formata da daini. Nella cornice più esterna sono raffigurati uomini a cavallo e a piedi.
Fonte:
ancient-origins.net
La cultura Pazyryk è vissuta sui monti Altai, in Siberia, a sud dell'attuale città di Novosibirsk. Erano nomadi guerrieri, esperti cavallerizzi ed avevano rapporti commerciale intensi con la Cina, l'India e la Persia. Gran parte della loro cultura è stata scoperta e studiata grazie al ritrovamento di sepolture nella valle di Pazyryk. All'interno delle tombe sono state trovati resti umani mummificati che hanno rivelato dettagliati tatuaggi e tesori di inestimabile valore quali: feltro, seta cinese, mobili in legno, conservati per millenni grazie all'acqua che, filtrata nelle sepolture, si è trasformata in ghiaccio congelandole nel tempo. L'analisi dei resti umani rinvenuti nelle sepolture della valle di Pazyryk ha rivelato che questa gente conosceva la chirurgia cranica.
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Tappeto di Pazyryk, dettaglio |
I tappeti adornavano gli ambienti di corte di Ciro il Grande, fondatore dell'impero Achemenide intorno alla metà del VI secolo a.C.. Alcuni studiosi pensano, però, che i tappeti siano stati introdotti in Persia più tardi, dopo la conquista di Babilonia nel 539 a.C.
L'esempio più antico di tappeto, quello che attualmente è oggetto di studio, è stato rinvenuto lontano dalla zona posta sotto l'influenza dell'impero persiano, nel nordest, nel territorio degli Sciti. La valle di Pazyryk è nota anche per aver restituito tombe scite dell'Età del Ferro. Il tappeto attualmente recuperato è stato scoperto nel 1949 da Sergei Rudenko, un archeologo russo. Il tumulo nel quale è stato ritrovato era stato saccheggiato in passato. I tombaroli vi avevano asportato tutti gli oggetti preziosi ed avevano lasciato quelli considerati meno preziosi. L'acqua, infiltratasi nella sepoltura, ha coperto il tappeto e durante l'inverno, congelandosi, ha formato una sorta di strato protettivo che ha permesso al reperto di conservarsi fino ai giorni nostri. I colori che animano il tappetto sono stati ricavati dalle piante e dagli insetti e sono tuttora apprezzabili nella loro vivacità.
I ricercatori hanno scoperto che il tappeto è stato tessuto utilizzato una tecnica conosciuta come il doppio nodo simmetrico o nodo turco. Vi sono circa 1.250.000 nodi nel tappeto. Purtroppo ancora non si è in grado di capire da dove provenisse il materiale di cui è fatto il prezioso reperto: alcuni studiosi pensano che provenga dalla Persia, altri ritengono che sia originario dell'Asia centrale, dove la cultura scita e persiana sono entrate in contatto. Un'altra ipotesi è che gli Sciti stessi abbiano creato questo tappeto basandosi su un prototipo persiano.
La parte centrale del tappeto è composta da 24 quadrati all'interno dei quali vi è una figura a forma di croce composta da quattro germogli di loto stilizzati. Tutt'intorno è una cornice di grifoni seguita da un'altra cornice formata da daini. Nella cornice più esterna sono raffigurati uomini a cavallo e a piedi.
Fonte:
ancient-origins.net
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