lunedì 28 giugno 2021

Francia, alla ricerca della via Domitia

Francia, la via di Domiziano (Foto: Pascal Druelle, Inrap)
Gli archeologi dell'Inrap (Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva) hanno scoperto un nuovo tratto dell'antica Via Domitiana, una strada romana che collegava il Rodano ai Pirenei, in Francia
La creazione di questo percorso è stata attribuita a Domizio Enobarbo, proconsole e fondatore della colonia di Narbonne nel 118 a.C. e permise a Roma di affermare il proprio dominio in questa provincia transalpina, consentendo lo spostamento delle truppe dell'Urbe tra Spagna ed Italia su un percorso sicuro e ben sviluppato.
Nonostante la fama di questa strada, pochi scavi sono riusciti, finora, a rivelarne il tracciato. Questi scavi hanno fornito dati sulla sua costruzione e sono stati effettuati in un contesto urbano, in collegamento con siti di sosta o in corrispondenza di attraversamenti fluviali. Solo poche osservazioni in sezione degli argini stradali hanno fornito un'idea sulla fisionomia che questa strada aveva in campagna.
Lo scavo effettuato nelle colline del Moure, a nord del villaggio di Loupian (Hérault), riguarda un tratto di strada situato tra l'antica stazione di Forum Domitii (Montbazin) e la stazione di collegamento di Marinesque. Lo scavo, effettuato per oltre cento metri di lunghezza, permette di determinare la posizione della strada in questi paesaggi dove il suo percorso non era certo.
Si tratta di una strada non semplice, ma una via di traffico complessa. Si compone di tre sezioni: una carreggiata centrale fiancheggiata da due strade secondarie. L'intera superficie, larga 18 metri, è stata accuratamente livellata e spianata. La base della carreggiata principale è costituita da blocchi e pietrisco calcarei legati con l'argilla. La carreggiata si sviluppa al di sopra di questa disposizione. E' costituita da scaglie calcaree, ghiaia e pochi blocchi derivanti, con tutta probabilità, da precedenti lavori di sterro. Il passaggio di carri, truppe e bestie da soma creava numerosi solchi che richiedevano il costante ripristino della strada. C'erano così tre carreggiate costruite successivamente, la terza delle quali è stata riasfaltata con nuove pietre.
Le banchine stradali, larghe circa 6 metri ciascuna, sono più rudimentali, prive di terrapieni preparatori. Sono costituiti da fasce sabbiose o sassose dello spessore di pochi centimetri. La presenza di solchi dimostra che su questi spazi si usavano anche i carri. Su queste carreggiate sono stati rinvenuti numerosi oggetti metallici legati al trasporto (parti di carri o finimenti), nonché monete, tra cui alcune provenienti da Marsiglia, che consentono di datare l'uso della strada ad un periodo che compreso tra il II ed i I secolo e l'inizio del IV secolo d.C.

Fonte:
archaeologynewsnetwork.blogspot.com





Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...