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Atene, il vaso "maledetto" contenente i resti di un pollo (Foto: meteoweb.eu) |
Tutte le superfici esterne del vaso erano, in origine, coperte da un testo scritto contenente i 55 nomi dei "maledetti". Di questi nomi sono sopravvissute solo lettere sparse e deboli tratti di stilo. I chiodi sono comuni nelle antiche maledizioni ed indicano una forza inibente e simbolicamente si utilizzavano per immobilizzare o trattenere le personalità delle vittime.
Il pollo aveva circa 7 mesi di vita quando è stato ucciso. La presenza della testa e delle zampe del volatile suggerisce che chi ha stilato la maledizione voleva rendere inservibili le stesse parti del corpo di coloro ai quali era diretta la maledizione. Il vaso è stato posto accanto a diverse pire bruciate contenenti resti di animali, il che, con tutta probabilità, era finalizzato a rafforzare il potere della maledizione.
Lo stile della grafia sul reperto suggerisce che siano state almeno due le persone che hanno scritto i nomi sulle pareti del vaso. Persone sapevano bene come fare una potente maledizione. Il luogo dove è stato rinvenuto il vaso porta a pensare che la maledizione può essere stata creata da artigiani operanti nello stesso edificio industriale, forse in vista di un processo relativo ad un conflitto sul luogo del lavoro.
Un'altra possibilità è che la maledizione sia collegata al conflitto che funestò Atene 2300 anni fa. Dopo la morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., il suo impero crollò ed i suoi generali e funzionari si scontrarono per il potere. I documenti storici mostrano che diverse fazioni si affrontarono per il controllo di Atene, fu un periodo tormentato da guerre, assedi e fragili alleanze politiche.
Il vaso in questione è stato rinvenuto nel 2006 e solo recentemente è stato analizzato e decifrato.
Fonte:
livescience.com
livescience.com
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