sabato 17 luglio 2021

Iraq, un'antica città senza nome

Iraq, resti dell'insediamento di 4000 anni fa
(Foto: Institute of Archaeology of the Russian
Academy of Science)

Gli archeologi russi hanno scoperto, in Iraq, quelli che credono siano i resti di un insediamento di 4000 anni sorto dalle ceneri dell'impero babilonese. La città perduta è tornata alla luce nel governatorato iracheno di Dhi Qar, un tempo cuore dell'impero sumero, considerato una delle prime civiltà al mondo.
La città scoperta è un insediamento situato sulle rive di un corso d'acqua, a Tell al-Duhaila. Gli archeologi hanno scoperto numerosi manufatti, tra i quali una punta di freccia arrugginita e rappresentazioni di cammello in argilla risalenti alla prima Età del Ferro. Hanno trovato anche i resti delle mura di un tempio e un antico porto dove dovevano essere state ancorate navi fluviali e marittime.
Si tratta di una scoperta di fondamentale importanza perché fa riferimento al mondo delle città sumere che si affacciavano sui porti marittimi. La maggior parte delle città aveva una vista sul mare, là dove oggi compare solo un vasto deserto.
Tell al-Duhaila ospita centinaia di siti storicamente importanti, tra cui la grande ziggurat di Ur, ed ha resistito al vandalismo di massa, al saccheggio e alla distruzione intenzionale di antichi siti iracheni iniziati nei primi anni '90 del secolo scorso. Si trova anche vicino alla città di Eridu dove, secondo la leggenda sumera, ebbe inizio la vita sulla terra.
Gli archeologi pensano che la città sconosciuta potrebbe essere stata la capitale di uno stato fondato a seguito del crollo politico alla fine del dominio babilonese sulla regione, intorno alla metà del II millennio a.C. Sul sito sono state identificate prove del primo uso agricolo del limo in Mesopotamia, precedente all'emergere della civiltà sumera. Il limo è stato fondamentale per la coltivazione della terra nella regione arida e secca conosciuta oggi come Mezzaluna Fertile.
I ricercatori hanno accertato che gli enormi blocchi utilizzati per costruire le mura del tempio dell'antica città sono stati cavati e lavorati in epoca babilonese. Secondo gli archeologi questo tipo di lavoro rimanda all'utilizzo della schiavitù durante il periodo neolitico e la prima Età del Rame. Il direttore delle antichità di Dhi Qar, Amer Abdel Razak ha affermato che le indagini sul territorio datano l'abitato all'antica era babilonese, ma potrebbe essere ancora più antico a giudicare dalla ceramica e dalle sculture trovate dalla missione russa.

Fonte:
dailymail.co.uk

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