sabato 17 luglio 2021

Israele, le monete della rivolta

Israele, moneta coniata nel 67 o 68 d.C. dagli Ebrei
che si rivoltarono ai Romani (Foto: Tal Rogovsky)

In Cisgiordania sono state rinvenute due monete coniate a circa 70 anni di distanza dai ribelli Ebrei durante due distinte rivolte contro l'impero romano. Le monete possono offrire informazioni su ciò che è accaduto durante la rivolta di Bar Kochba contro i Romani.
Una delle monete, coniata nel 67-68 d.C., raffigura una foglia di vite ed un'iscrizione ebraica tradotta come "la libertà di Sion" su un lato, mentre l'altro lato mostra un'anfora con due manici ed un'iscrizione ebraica che è stata tradotta come "anno 2", secondo quanto ha affermato il Professor Dvir Raviv, docente presso l'Università Bar-Ilan in Israele, che ha condotto un'indagine archeologica nel 2020 che ha portato alla scoperta delle monete a circa 30 chilometri a nordest di Gerusalemme.
All'epoca in cui venne coniata questa moneta, i ribelli ebrei avevano sconfitto le forze romane nella regione e avevano preso il controllo di una parte considerevole di Israele, inclusa Gerusalemme, formando un governo di breve durata che era in grado di coniare monete proprie. Nel 70 d.C. un contrattacco romano avrebbe portato i Romani a riprendere Gerusalemme e a distruggere la maggior parte del Monte del Tempio, il luogo più santo di Gerusalemme.
Gli archeologi hanno scoperto un'altra moneta a meno di un chilometro di distanza dalla prima in una piccola grotta che sembra essere stata saccheggiata in tempi recenti. Venne coniata nel 134-135 d.C., durante la ribellione di Bar Kochba, che durò dal 132 al 136 d.C. Un lato ha un'iscrizione ebraica che si traduce come "per la libertà di Gerusalemme", insieme ad un ramo di palma all'interno di una corona. L'altro lato della moneta è decorato con l'immagine di una lira e un'iscrizione ebraica che si traduce come "Shimon", che era il nome del capo ribelle "Shimon Ben Kosva o Bar Kochba".
All'epoca in cui quest'ultima moneta venne coniata, i ribelli Ebrei si erano nuovamente contrapposti ai Romani, conquistando buona parte di Israele e formando un altro governo di breve durata, anch'esso in grado di coniare una moneta propria. I Romani schiacciarono la ribellione nel 136 d.C., come tramanda lo storico romano Cassio Dione, il quale sostiene anche che oltre 500.000 Ebrei vennero uccisi durante la repressione.
"Simboli e slogan sulle monete ebraiche durante le due ribellioni dichiarano chiaramente gli obiettivi dei ribelli: la libertà politica, la liberazione di Gerusalemme dal conquistatore romano e il rinnovamento del culto nel Tempio", hanno affermato, in una nota, i ricercatori. Le monete possono fornire indizi sulle rivolte, se non altro perché gli archeologi sanno esattamente dove sono state trovate. La maggior parte delle monete risalenti alle rivolte sono state recuperate sul mercato delle antichità, il che significa che non si sa da dove provengano.
Le monete rinvenute dagli archeologi sono tornate alla luce nella regione di Acrabatta, la più settentrionale della Giudea. Fino a poco tempo fa in questa zona non erano state trovate monete della rivolta di Bar Kochba. La moneta relativa a quest'ultima rivolta, trovata a Wadi er-Rashash, indica la presenza di una popolazione ebraica nella regione fino al 134-135 d.C., in contrasto con quanto si pensava precedentemente, cioè che l'insediamento ebraico negli altopiani a nord di Gerusalemme venne distrutto durante la Grande Rivolta conclusasi nel 73 d.C. e mai più ripopolato.
Perlustrando l'area del ritrovamento, inoltre, gli archeologi hanno scoperto resti di ceramiche, oggetti in vetro e manufatti in ferro, tra i quali due coltelli di fattura romana.

Fonte:
livescience.com

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