mercoledì 20 ottobre 2021

Ercolano, l'ultimo fuggiasco...

Ercolano, gli archeologi e lo scheletro dell'eruzione del
Vesuvio del 79 d.C. (Foto: Parco Archeologico di Ercolano)

I resti parzialmente mutilati di un uomo sepolto dall'eruzione del Vesuvio del 79  d.C. sono stati scoperti ad Ercolano, l'antica città vicino Pompei.
I resti appartengono ad un uomo di età compresa tra i 40 ed i 45 anni, ucciso mentre si trovava a pochi passi dal mare mentre cercava di fuggire dall'eruzione. Lo scheletro è stato rinvenuto su quella che un tempo era la spiaggia di Ercolano, con la testa rivolta all'indietro, in direzione del mare, ed era circondato da legno carbonizzato, tra cui una trave del tetto, forse quella che gli ha fracassato il cranio.
Era l'una di notte quando l'onda piroclastica prodotta dal vulcano ha raggiunto per la prima volta Ercolano con una temperatura di 300-400 gradi, o, addirittura, secondo alcuni studi, di 500-700 gradi. Una nuvola incandescente si diresse verso il mare ad una velocità di 100 chilometri l'ora.
Le ossa dell'uomo erano di un colore rosso vivo, dovuto alle macchie lasciate dal suo sangue. La scoperta è avvenuta durante il primo scavo archeologico di Ercolano in quasi tre decenni. Gli scavi degli anni '80 e '90 hanno portato alla luce gli scheletri di più di 300 vittime ammucchiate nei capannoni delle barche, dove si crede si siano rifugiate nella speranza di essere soccorse via mare.
I primi esami in situ, intanto, hanno rivelato le tracce accanto agli scheletri di quelli che sembrano essere tessuti e metalli. Potrebbe trattarsi di una borsa con gli attrezzi da lavoro, ma anche di armi e monete. Rimasto per secoli sotto un muro di pietra alto più di 26 metri, anche il fuggiasco, quindi, potrebbe aggiungere nuovi particolari al racconto di quella notta del 79 d.C., quando il Vesuvio eruttò distruggendo ogni cosa ci fosse nel territorio circostante.
Alcuni studiosi pensano che l'uomo possa essere un militare romano di vedetta alle navi della flotta di Plinio il Vecchio, che aveva il compito di imbarcare quante più persone possibile per sfuggire alla catastrofe. Poteva anche trattarsi di qualcuno rimasto indietro durante la disperata evacuazione di quei momenti.

Fonti:
theguardian.com
napoli.repubblica.it
fanpage.it


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