domenica 10 ottobre 2021

Ischia, nuove scoperte nella tomba della Coppa di Nestore

Ischia, la coppa di Nestore, custodita nel
Museo Archeologico di Pithecusae
(Foto: Soprintendenza Archeologica di Napoli)

Di recente gli archeologi hanno scoperto che un'antica sepoltura greca a cremazione, risalente a quasi 3000 anni fa, era più "affollata" del previsto. Si pensava, infatti, che la tomba avesse un unico occupante, un bambino, ma una nuova analisi delle ossa contenute nella sepoltura ha rivelato, invece, che conteneva i resti di almeno tre adulti.
Questa scoperta potrebbe svelare un antico mistero: la presenza nella tomba di una coppa con un'iscrizione piuttosto audace, che è parsa subito fuori luogo nella sepoltura di un bambino. Il vaso di argilla noto come Coppa di Nestore, reca inciso, su tre righe, una vanteria che promette a chiunque beva dalla coppa, i favori di Afrodite, della della bellezza e dell'amore. Gli esperti si sono a lungo interrogati sul perché un messaggio del genere sia stato preservato nella sepoltura di un bambino e solo le recenti scoperte potrebbero offrire una risposta.
La sepoltura fa parte di un antico sito chiamato Pithekoussai, un'antica città greca con relativa necropoli, che sorgeva sull'isola di Ischia. La città risale all'VIII secolo a.C. e gli archeologi hanno scavato circa 1.300 tombe tra il 1952 ed il 1982. Una delle sepolture, identificata come "Cremazione 168" è più nota come la "Tomba della Coppa di Nestore" dopo il ritrovamento, al suo interno, di una coppa per il vino, nota come kotyle. Questa reca uno dei più antichi esempi conosciuti di scrittura greca.
Nell'Iliade Omero ha descritto una bellissima coppa d'oro che solo il proprietario, l'eroe Nestore, poteva sollevare. Secondo la leggenda, al suo interno si versava una bevanda fortificante. Il vaso d'argilla rinvenuto nella sepoltura 168 è una semplice coppa, ma l'iscrizione presente sulle sue pareti afferma il contrario e fa cenno al mitico Nestore.
La scritta, di tre righe, è in esametri, pensata per alludere alla poesia di Omero. Il testo recita: "Io sono la coppa di Nestore, buona per bere. Chi beve da questa coppa, subito il desiderio di Afrodite dalla bella corona lo afferrerà".
La sepoltura conteneva 195 frammenti ossei ed i ricercatori hanno utilizzato la microscopia per esaminare i dettagli sulle superfici e nei tessuti interni, con alcuni risultati conclusivi su 175 frammenti. Con loro sorpresa hanno scoperto che solo 130 delle ossa erano umane; 45 frammenti ossei provenivano da animali. Alcune di quelle ossa appartenevano a pecore ed altre, forse, a cani ed uccelli, ma i frammenti erano così sminuzzati che gli scienziati non sono stati in grado di identificare con certezza a che specie appartenessero.
Nell'esaminare le ossa umane, per lo più frammenti di ossa grandi di braccia e gambe, hanno notato che appartenevano a tre individui adulti. Non è stato possibile determinare l'età ed il grado di parentela tra loro dei defunti. Sia i resti umani che quelli animali hanno mostrato un uguale livello di bruciatura, suggerendo che siano stati posti tutti insieme su dei roghi. Gli animali potrebbero rappresentare offerte di cibo per i morti o compagni nel viaggio verso l'aldilà.

Fonte:
livescience.com

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