lunedì 25 ottobre 2021

Israele, identificato l'accampamento crociato alle sorgenti di Tzipori

Israele, veduta aerea degli scavi di Ein Tzipori
(Foto: Autorità delle Antichità israeliana)

Un gruppo di archeologi israeliani ha identificato un campo crociato nell'area delle sorgenti di Tzipori, in Galilea.
Perseguendo l'idea di liberare i luoghi santi dal dominio musulmano, incoraggiate dalla chiesa cattolica, le potenze europee avviarono, tra l'XI ed il XIII secolo, diverse campagne militari in Medio Oriente. Campagne che portarono alla creazione di un certo numero di stati cristiani nell'area di quelli che attualmente sono i Paesi di Israele, Libano e Siria.
Per un certo periodo Gerusalemme fu sotto il dominio cristiano. Questo periodo è stato ampiamente documentato da un vasto corpus di fonti storiche, oltre che da imponenti strutture quali castelli e fortezze lasciate dai crociati nella regione. Rimane, tuttavia, ben poca cosa sul terreno a documentare i momenti di transizioni quali le battaglie e la presenza di accampamenti crociati.
In questo ultimi anni, mentre si stavano portando avanti i lavori stradali sulla Route 79, che collega la costa con Nazareth, gli archeologi Nimrod Getzov e Ianir Milevski, del Dipartimento di Preistoria dell'Autorità per le Antichità israeliane, hanno condotto i necessari scavi di recupero e salvataggio.
L'area a ridosso e lungo la Route 79 era conosciuta come il luogo dove era stato posto un accampamento franco prima della battaglia di Hattin (1187). "Per questo motivo - ha affermato il Dottor Rafael Lewis, docente presso l'Ashkelon Academic College e ricercatore presso l'Università di Haifa - mi sono recato sugli scavi. E' stata un'opportunità davvero eccezionale di studiare un accampamento medioevale e per comprenderne la cultura materiale e l'archeologia".
Secondo le cronache dell'epoca, l'esercito cristiano si accampò nell'area delle sorgenti di Tzipori per circa due mesi prima della cruciale battaglia che permise alle truppe di Saladino di riconquistare gran parte della regione, compresa Gerusalemme. Gli archeologi hanno recuperato centinaia di manufatti metallici e sono stati in grado di studiare la relazione di questi oggetti con il paesaggio.
"Abbiamo utilizzato una tecnica conosciuta come 'analisi della distribuzione degli artefatti'. Abbiamo iniziato ricostruendo il paesaggio come appariva, approssimativamente all'epoca. - Ha dichiarato il Dottor Lewis. - Abbiamo considerato dove sono stati trovati i manufatti ed abbiamo confrontato quello che abbiamo scoperto con i documenti storici".
La maggior parte dei reperti rinvenuti sono chiodi per ferri di cavallo, sia di tipo locale che di tipo europeo. Più gli archeologi si avvicinavano all'acqua, più appariva ricca la cultura materiale. Se ne può dedurre che coloro che appartenevano ad uno status socio-economico più elevato si sono accampati entro la primavera. Cambiare i chiodi ai ferri dei cavalli sembra essere stata l'attività principale del campo. Nessuno voleva trovarsi in battaglia con un cavallo con un ferro in pessimo stato.
Gli archeologi sono rimasti sorpresi dalla scarsa presenza di resti di altre attività, normali per una vita di accampamento, quali pentole per cucinare. Probabilmente questa scarsità suggerisce anche quali oggetti sono stati riportati nei castelli e negli insediamenti permanenti quando l'accampamento è stato smantellato.

Fonte:
jpost.com

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