venerdì 22 ottobre 2021

Micene, luce sul passato di un antico impero

Micene, tomba a camera
(Foto: Università di Udine)

Una nuova scoperta potrebbe aiutare a definire, una volta per tutte, i confini del regno di Micene, nel Peloponneso, nella tarda Età del Bronzo, che coincidono in parte con quelli suggeriti di Omero nell'Iliade.
Sono state rinvenuto tre spade, nelle forme caratteristiche delle produzioni palaziali micenee, risalenti al XIV secolo a.C., periodo di pieno splendore dei palazzi di Micene, Tirinto e Pilo.
I reperti sono stati portati alla luce dagli archeologi dell'Università degli Studi di Udine, coordinati da Elisabetta Borgna, lo scorso agosto, durante la decima campagna annuale di scavo presso la necropoli di Trapezà di Aighion in Acaia, nel Peloponneso occidentale, dove opera il gruppo di Udine dal 2010, su un progetto più ampio del Ministero della Cultura greco.
Durante le indagini è stata scoperta una delle tombe apparentemente più semplici e modeste, nella quale erano custodite le spade, appartenenti molto probabilmente a guerrieri residenti in una comunità situata sulle propaggini montuose dell'Acaia orientale, da cui controllavano il centro di Aighion, la pianura costiera e il mare Corinzio.
Le scoperte di quest'anno fanno seguito a quelle delle campagne precedenti, quando l'indagine di un'altra tomba - la tomba n. 6, più ampia e profonda - ha portato alla luce ricchi manufatti di ceramica ed oreficeria, nonché un deposito di oggetti in bronzo tra i quali una grande punta di lancia, che è stata interpretata come l'equipaggiamento di un individuo illustre, un funzionario, un sovrintendente o un governatore locale, legato all'autorità centrale di Micene.
Lo scorso agosto gli archeologi hanno condotto indagini anche nell'antico borgo individuato nel 2015 poche centinaia di metri a sud della necropoli. Fondato in epoca pre-micenea, intorno all'inizio del II millennio a.C., l'insediamento fu piuttosto longevo. Quest'anno è stato riportato alla luce un imponente edificio con focolare centrale di tipo "megaron", caratteristico dell'architettura micenea.
Il gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Udine è stato invitato a collaborare al rilievo di campo a Trapezà dal direttore del Museo di Aighion, Andreas Vordos, nell'ambito di un progetto su larga scala del Servizio Archeologico Greco per il Ministero della Cultura greco nell'area archeologica dell'antica città di Rhypes.
Le campagne avviate nel 2010 e concentrate dal 2012 sui contesti funerari - un nucleo di tombe a camera scavate nel substrato sabbioso di una collina - sono sostenute, oltre che dall'Università degli Studi di Udine, dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Istituto per la Preistoria dell'Egeo a Filadelfia.
Il sistema politico, sociale ed economico dei regni micenei era rigidamente centralizzato e quindi alcuni beni strategici, come le armi, avevano circolazione controllata e accesso limitato. "Prodotte nelle officine centrali - spiega Elisabetta Brogna - erano conservate in magazzini sontuosi e venivano per lo più distribuite secondo necessità a uomini chiamati alle armi o tenute da guerrieri e ufficiali con ruoli specifici all'interno dell'amministrazione palatina".
L'identificazione di un gruppo di guerrieri micenei nella necropoli achea oggetto di indagine è un fatto molto significativo per la ricostruzione storica dei confini politici del regno miceneo nella tarda Età del Bronzo. "Questa presenza", fa notare Borgna, "sembra confermare quanto dice Omero nel secondo libro dell'Iliade, quando, nel famoso Catalogo delle Navi, quantifica la potenza militare degli Achei impegnati nella spedizione a Troia, elencando i comandanti e l'origine dei contingenti. Il poeta greco narra che lo stesso Agamennone, re di Micene, avrebbe condotto un centinaio di navi di guerrieri, reclutati non solo nei territori immediatamente circostanti il palazzo di Micene, in Argolide e Corinzia, ma anche nella regione periferica dell'Aghialia, cioè la parte orientale dell'Acaia intorno ad Aighion, sede di vari insediamenti di cui parlerà poi Pausania".
L'edificio "megaron" nella Trapeza di Aighion, risalente all'inizio della civiltà micenea (XVII secolo a.C.), e quindi precedente alla fondazione dei palazzi, può essere confrontato con una serie di strutture coeve, interpretate in altri insediamento come le dimore di gruppi locali emergenti. Il focolare era costruito su imponenti fondazioni di grosse pietre, delimitate da grossi ciottoli e allestito con un'articolata serie di strati di ghiaia e ciottoli su cui poggiavano piastre di cottura in argilla.

Fonte:
Università degli Studi di Udine
 

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