domenica 28 novembre 2021

Turchia, la grotta delle meraviglie...

Turchia, l'interno della grotta che è stata scavata
(Foto: Alman arkeoloji enstitusu - DAI)

Durante uno scavo di salvataggio effettuato in una grotta a Dikili, Izmir (Smirne), nella Turchia occidentale, sono stati rinvenuti strumenti in pietra e resti ossei risalenti al Tardo Paleolitico (14000 anni fa). I ricercatori turchi e tedeschi che hanno effettuato lo scavo e gli studi sul materiale sostengono che la grotta sia stata utilizzata anche come centro di culto dedicato alla dea madre Kybele.
I lavori di scavo sono stati eseguiti dal team dell'Istituto Archeologico tedesco e dalla facoltà di Lingue, Storia e Geografia dell'Università di Ankara e sono stati guidati dal Professor Harun Taskiran
Gli archeologi turchi e tedeschi, dopo aver studiato la stratificazione esistente all'interno del cantiere di scavo, hanno rivelato che la grotta è stata anche utilizzata come luogo di culto di Kybele, dal VI secolo a.C. fino al periodo romano.
Durante gli scavi effettuati in parallelo a quelli di Pergamo da parte dell'Istituto Archeologico Germanico, sono stati individuati, nella regione, strati appartenenti al periodo epipaleolitico. In questi strati sono stati rinvenuti strumenti in pietra ed ossa. La datazione al radiocarbonio ha restituito una datazione, per questi oggetti, risalente a 14000 anni fa.
Il direttore dell'Istituto Archeologico tedesco, Professor Felix Pirson, ha affermato che nell'ambito dello scavo di salvataggio sono stati scoperti i primi resti appartenenti al periodo epipaleolitico nell'Anatolia occidentale. 
A Gobeklitepe l'umanità ha creato le prime opere architettoniche monumentali. L'Età Neolitica, che include Gobeklitepe nelle sue fasi iniziali, è relativamente nota mentre meno conosciuta è la precedente Età Paleolitica. Ad oggi, alcuni reperti paleolitici sono stati identificati e sono ancora in corso di scavo nell'Anatolia meridionale e sudorientale. Per quel che riguarda l'Anatolia occidentale, sulle coste dell'Egeo, non è stato finora fatto nessun ritrovamento o stratificazione del Paleolitico o delle fasi di transizioni al Neolitico.
La grotta esplorata a Dikili era utilizzata come insediamento a breve tempo o come campo stagionale da gruppi di cacciatori-raccoglitori epipaleolitici, piuttosto che come insediamento permanente. Sono stati recuperati anche attrezzi in selce e residui di limatura che fanno pensare che all'interno della grotta si siano lavorati oggetti in selce tramite limatura con pietra focaia. Si può considerare possibile che la selce sia stata raccolta dal letto del torrente che scorre poco lontano dalla grotta mentre resta un mistero dove sia stata reperita la pietra focaia.
Gli ultimi reperti raccolti dalla grotta risalgono al periodo bizantino ed ottomano.

Fonte:
Istituto Archeologico Germanico (DAI) via archeonews.net

Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...