giovedì 16 dicembre 2021

Liguria, l'ultima dimora terrena della piccola Neve

Alcuni ricercatori sul luogo della sepoltura
(Foto: Jamie Hodgkins, PhD, CU Denver)

In una grotta della Liguria, nel 2017, è stata rinvenuta la sepoltura di una bambina alla quale è stato dato il nome di Neve. La bambina era stata sepolta con alcuni manufatti. 
Prima di arrivare a questa importantissima scoperta, i ricercatori hanno trovato ossa lavorate di cinghiali e alci, antichi pasti degli abitanti di queste caverne.
La sepoltura è molto elaborata e risale al Mesolitico. La bambina, ad una prima analisi, sembra aver vissuto solo 40-50 giorni. La sepoltura offre uno sguardo unico sulla breve vita di un infante e può fornire risposte sulle modalità di sepoltura degli uomini preistorici.
A detta del paleoantropologo dell'Università di Denver, Jamie Hodgkins, si tratta della più antica sepoltura di una neonata identificata in Europa. La bambina aveva un corredo di ciondoli e perline. Il gruppo che l'ha scoperta è coordinato dagli italiani Stefano Benazzi, dell'Università di Bologna, Fabio Negrino, dell'Università di Genova, Marco Peresani, dell'Università di Ferrara.
I ciondoli rinvenuti comprendevano oltre 60 perline in conchiglie forate, quattro ciondoli, sempre forati, ricavati da frammenti di bivalvi e un artiglio di gufo reale risalenti a circa 10000 anni fa, un periodo che ha segnato probabilmente grandi cambiamenti sociali nelle popolazioni umane, legati agli adattamenti dovuti alla fine dell'ultima era glaciale.
Il piccolo cadavere ha ricevuto, nell'atto terminale della sua brevissima vita, manifestazioni di toccante affetto da parte della comunità apparteneva: il corpicino si è mostrato avvolto con ogni cura da un fagotto in pelle d'animale. Un gesto di umana pietas, che voleva assicurare attenzione e protezione eterna all'infante morta.
Lo studio del carbonio e dell'azoto delle gemme dentarie della piccola defunta, realizzato al Bones Lab dell'Università di Bologna grazie a immagini al sincrotone di un dente ottenute al Centro Elettra di Trieste, permette di capire che la madre si nutriva di animali cacciati. Questa malnutrizione ha creato carenze nel feto, impedendo la formazione dei dentini da latte in due momenti successivi: due mesi ed un mese prima del parto.
La grotta dell'Arma Veirana (questo il nome preciso della cavità del rinvenimento) ha rivelato in questi quattro anni di scavo una serie di oggetti legati a Neve, ma anche molto più antichi, quali un certo numero di manufatti litici vecchi di 30000 anni, quando nella zona dell'entroterra ligure vivevano gruppi di uomini di Neanderthal.

Fonti:
rainews.it
quotidiano.net
gizmodo.com


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