sabato 11 giugno 2022

Messico, il ritorno del dio del mais...

Messico, la testa del dio del mais appena scoperta
(Foto: INAH)

Specialisti dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), che dipende dal Ministero della Cultura e del Governo messicano, hanno scoperto una testa stuccata che rappresenta il giovane dio del mais. La scoperta è stata fatta nella zona archeologica di Palenque, nel Chiapas. Si tratta del primo ritrovamento, sul sito, di una testa in stucco di questa importante divinità del pantheon maya.
La scoperta è avvenuta nella stagione di scavo 2021. Nel luglio di quello stesso anno il team interdisciplinare che si occupa dello scavo, co-diretto dall'archeologo Arnoldo Gonzàlez Cruz e del restauratore Haydeé Orea Magana, ha osservato un allineamento di pietre mentre stavano rimuovendo il terreno di riempimento da un corridoio che collegava le stanze della Casa del Palazzo con quelli dell'adiacente Casa F.
All'interno di un ricettacolo semiquadrato - formato da tre pareti - e al di sotto di uno strato di terra smossa, sono emersi naso e bocca semiaperta di una divinità. Mano a mano che l'esplorazione procedeva, si è scoperto che la scultura era una ricca offerta posta su uno stagno con pavimento e pareti stuccate, della larghezza di circa 1 metro per tre, a simboleggiare l'ingresso di questa divinità in un ambiente acquatico.
"La scoperta del giacimento ci permette di iniziare a conoscere come gli antichi Maya di Palenque rivivessero costantemente il mitico passaggio sulla nascita, morte e resurrezione della divinità del mais", afferma Arnoldo Gonzàles Cruz, ricercatore del centro INAH del Chiapas.
La testa stuccata, lunga 45 centimetri ed alta 16, era orientata verso est, a simboleggiare la nascita della pianta del mais con i primi raggi del sole. Probabilmente la scultura doveva essere montata su un supporto di pietra calcarea. Il dio ha il mento a punta, le labbra sottili e sporgenti verso l'esterno a mostrare gli incisivi superiori. Gli occhi sono allungati e sottile.
Tra i ritrovamenti contemporanei a quello della testa del dio del mais, sono significativi i frammenti di una piastra a tre piedi, sulla quale era collocata la scultura, originariamente concepita come una testa mozzata. Questa idea nasce quando si confronta l'iconografia del giovane dio del mais con quella derivante da una serie di tavole del periodo classico (600-850 d.C.), da un vaso della regione di Tikal del periodo del primo periodo classico (150-600 d.C.) e da rappresentazioni inserite nei codici di Madrid e Dresda, in cui questa divinità ed i personaggi ad essa legati, appaiono con la testa mozzata.
Il contesto archeologico in cui è stata rinvenuta la testa stuccata, spiega Gonzàlez Cruz, è il risultato di diversi eventi: il primo è incentrato sull'uso dello stagno come uno specchio d'acqua che riflette il cosmo. I rituali notturni ebbero probabilmente inizio durante il regno di K'inich Janaab' Pakal I (615-683 d.C.) e proseguirono durante i regni di K'an Bahlam II (684-702 d.C.), K'an Joy Chitam II (702-711 d.C.) e Ahkal Mo' Nahb' III (721-736 d.C.).
Successivamente, forse sotto il regno degli ultimi due sovrani, lo spazio dove era lo stagno venne chiuso in modo simbolico, rompendo una porzione del pavimento in stucco e rimuovendo parte del riempimento edilizio per depositare una serie di elementi: vegetali, ossa di animali (quaglie, tartarughe bianche, pesci e cani domestici), conchiglie, gusci di granchio, frammenti di ossa lavorate, pezzi di ceramica, figurine antropomorfe in miniatura, 120 pezzi di lame di ossidiana, perline di pietra verde, due perle di conchiglia, semi e piccole lumache.
Tutti questi elementi vennero disposti concentricamente e non a strati, riuscendo a coprire quasi il 75% della cavità, sigillata con pietre. Alcune ossa di animali erano combuste, altre conservano ancora resti di carne e impronte di denti e si pensa venissero utilizzate per il consumo umano come parte di un rituale.

Fonte:
inah.gob.mx

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