Egitto, la misteriosa sepoltura del bambino con i cani (Foto: archeomedia.net) |
E' un enigma. Un bambino di otto anni sepolto con 142 cani, buona parte dei quali cuccioli, è stato trovato durante scavi recenti avvenuti in Egitto, nella necropoli del Fayyum, a cura del Centre for Egyptological Studies of the Russian Academy (CESRAS). La sepoltura risale ad un periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C., durante la dominazione romana.
Il bambino, la cui testa era infilata in un sacco di lino, sovrasta i corpi degli animali, che appartengono a diverse razze canine, tra le quali i levrieri. Gli animali non presentano apparenti segni di violenza, seppure risultino morti tutti nello stesso giorno, secondo gli esami condotti dalla zoologa Galina Belova. Veleno oppure un evento come un'alluvione? Sui resti dei cani è stato trovato un limo argilloso, la cosiddetta argilla blu, che non è presente nella zona di sepoltura, ma che caratterizza i bacini idrici dell'antico Egitto. Un'esondazione oppure i cani furono fatti annegare in concomitanza della morte del bambino?
In alcuni casi, in tombe infantili romane del tardo periodo imperiale, furono trovati resti di piccoli cani, presumibilmente sacrificati nel giorno della morte dei bambini. Al di là delle apparenze - mancanza di segni di armi sui resti trovati in Egitto - si potrebbe ipotizzare, pertanto, che il bambino, che probabilmente era molto legato a questi animali, sia stato sepolto con tutti i suoi cuccioli. Ma 142 cani sono veramente tanti.
Gli egittologi sottolineano il fatto che, per quanto gli Egizi usassero seppellire anche animali, contestualmente alla sepoltura umana, sottoponevano gli animali a un processo di mummificazione, completato dall'avvolgimento in bende. Per questo gli studiosi stanno pensando che il piccolo appartenesse ad un'etnia diversa da quella locale.
Secondo l'Accademia delle scienze russa "Sepolture come quelle scoperte dagli specialisti del Centro non sono tipiche dell'Egitto. La sepoltura di massa dei cani può indicare una sintesi delle idee religiose e magiche degli egiziani e degli stranieri residenti nel Fayyum, che hanno dato origine a nuove forme di pratica rituale".
I cani, dunque, erano cani di allevamento? Il piccolo apparteneva forse ad un gruppo di adoratori di Ecate? Nell'iconografia Ecate, presente nell'olimpo greco-romano, viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o accompagnata da cani infernali ululanti, in quanto veniva considerata la protettrice dei cani.
C'è un caso italiano, legato ad Ecate ed alla sepoltura di bambini con cuccioli di cane. E' quello della necropoli dei bambini scoperta nei pressi di Lugnano, sulla sinistra idrografica della valle del Tevere, un eccezionale ritrovamento archeologico di un sito di epoca tardo romana, consistente in una numerosa serie di sepolture che, sulla base delle ceramiche ritrovate, sono state datate intorno alla metà del V secolo. Una delle tante particolarità, da cui deriva il nome attribuito, dipende dal fatto che le sepolture riguardano esclusivamente corpi di bambini (in maggioranza neonati) e feti abortivi, in numero, rispettivamente di 25 e 22. Nello stesso luogo furono sepolti resti scheletrici di una dozzina di cagnolini di 5-6 mesi di età, di un esemplare di circa un anno e l'incisivo di un cane adulto. Gli scheletri dei cani mostrano segni di smembramento: i pezzi sono poi distribuiti su più livelli di terreno. Nelle stesse sepolture furono trovati l'artiglio del tallone di un corvo, parte dello scheletro di un rospo, resti carbonizzati di un caprifoglio.
Per la necropoli tiberina si è avanzata l'ipotesi, fortemente sorretta dai dati di scavo, che i riti siano avvenuti nell'ambito di culti legati ad Ecate.
In Egitto un altro particolare sul quale riflettono gli studiosi è la presenza di un sacco sulla testa del bambino. Un'altra sepoltura è stata precedentemente rinvenuta presso la necropoli con un sacco di lino simile posto sulla testa del defunto, il quale era stato colpito da una freccia a livello del torace.
L'oasi del Fayyum è una depressione nel deserto, ad ovest del fiume Nilo, a sud del Cairo. Il Fayyum era noto agli antichi Egizi come il ventunesimo nomo dell'Alto Egitto, Atef-Pehu ("sicomoro settentrionale"). Nelle vicinanze si trova l'antica città egizia di Crorodilopolis/Arsinoe, dedicata al dio coccodrillo Sobek.
Il bambino, la cui testa era infilata in un sacco di lino, sovrasta i corpi degli animali, che appartengono a diverse razze canine, tra le quali i levrieri. Gli animali non presentano apparenti segni di violenza, seppure risultino morti tutti nello stesso giorno, secondo gli esami condotti dalla zoologa Galina Belova. Veleno oppure un evento come un'alluvione? Sui resti dei cani è stato trovato un limo argilloso, la cosiddetta argilla blu, che non è presente nella zona di sepoltura, ma che caratterizza i bacini idrici dell'antico Egitto. Un'esondazione oppure i cani furono fatti annegare in concomitanza della morte del bambino?
In alcuni casi, in tombe infantili romane del tardo periodo imperiale, furono trovati resti di piccoli cani, presumibilmente sacrificati nel giorno della morte dei bambini. Al di là delle apparenze - mancanza di segni di armi sui resti trovati in Egitto - si potrebbe ipotizzare, pertanto, che il bambino, che probabilmente era molto legato a questi animali, sia stato sepolto con tutti i suoi cuccioli. Ma 142 cani sono veramente tanti.
Gli egittologi sottolineano il fatto che, per quanto gli Egizi usassero seppellire anche animali, contestualmente alla sepoltura umana, sottoponevano gli animali a un processo di mummificazione, completato dall'avvolgimento in bende. Per questo gli studiosi stanno pensando che il piccolo appartenesse ad un'etnia diversa da quella locale.
Secondo l'Accademia delle scienze russa "Sepolture come quelle scoperte dagli specialisti del Centro non sono tipiche dell'Egitto. La sepoltura di massa dei cani può indicare una sintesi delle idee religiose e magiche degli egiziani e degli stranieri residenti nel Fayyum, che hanno dato origine a nuove forme di pratica rituale".
I cani, dunque, erano cani di allevamento? Il piccolo apparteneva forse ad un gruppo di adoratori di Ecate? Nell'iconografia Ecate, presente nell'olimpo greco-romano, viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o accompagnata da cani infernali ululanti, in quanto veniva considerata la protettrice dei cani.
C'è un caso italiano, legato ad Ecate ed alla sepoltura di bambini con cuccioli di cane. E' quello della necropoli dei bambini scoperta nei pressi di Lugnano, sulla sinistra idrografica della valle del Tevere, un eccezionale ritrovamento archeologico di un sito di epoca tardo romana, consistente in una numerosa serie di sepolture che, sulla base delle ceramiche ritrovate, sono state datate intorno alla metà del V secolo. Una delle tante particolarità, da cui deriva il nome attribuito, dipende dal fatto che le sepolture riguardano esclusivamente corpi di bambini (in maggioranza neonati) e feti abortivi, in numero, rispettivamente di 25 e 22. Nello stesso luogo furono sepolti resti scheletrici di una dozzina di cagnolini di 5-6 mesi di età, di un esemplare di circa un anno e l'incisivo di un cane adulto. Gli scheletri dei cani mostrano segni di smembramento: i pezzi sono poi distribuiti su più livelli di terreno. Nelle stesse sepolture furono trovati l'artiglio del tallone di un corvo, parte dello scheletro di un rospo, resti carbonizzati di un caprifoglio.
Per la necropoli tiberina si è avanzata l'ipotesi, fortemente sorretta dai dati di scavo, che i riti siano avvenuti nell'ambito di culti legati ad Ecate.
In Egitto un altro particolare sul quale riflettono gli studiosi è la presenza di un sacco sulla testa del bambino. Un'altra sepoltura è stata precedentemente rinvenuta presso la necropoli con un sacco di lino simile posto sulla testa del defunto, il quale era stato colpito da una freccia a livello del torace.
L'oasi del Fayyum è una depressione nel deserto, ad ovest del fiume Nilo, a sud del Cairo. Il Fayyum era noto agli antichi Egizi come il ventunesimo nomo dell'Alto Egitto, Atef-Pehu ("sicomoro settentrionale"). Nelle vicinanze si trova l'antica città egizia di Crorodilopolis/Arsinoe, dedicata al dio coccodrillo Sobek.
Fonti:
stilearte.it
scienzenotizie.it
stilearte.it
scienzenotizie.it
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