Francia gli scavi nel luogo del ritrovamento del mausoleo (Foto: Philippe Busser, Inrap) |
L'indagine archeologica condotta in un luogo chiamato Chemin des Buis, a sudest dell'antica città di Néris-les Bains/Aquae Nerii, gli archeologi dell'Inrap hanno portato alla luce antichi resti e blocchi architettonici probabilmente appartenenti a un monumento funerario. Una scoperta senza precedenti in Alvernia.
L'indagine archeologica ha dapprima evidenziato la presenza di resti gallo-romani e diversi blocchi architettonici decorati: un frammento di cornice e l'angolo di un piccolo edificio largo 50 cm per un'altezza di 48 cm. Quest'ultimo frammento raffigura una lesena decorata a foglie ad incastro, sormontata da un capitello corinzio decorato con una figurina. A sinistra del pilastro si trova un busto virile elmato oppure una corazza in bassorilievo.
Lo scavo ha identificato anche un insieme di edifici gallo-romani delimitati da una strada. Due di questi edifici presentano una pianta parzialmente leggibile. Nella zona nordest dello scavo, invece, sono stati identificati diversi strati di occupazione. Quest'area è stata dapprima dotata di diverse condutture di disegno diverso, poi sono stati eretti qui due edifici, dei quali sono stati scoperti due muri accuratamente costruiti con corsi di posa in tegole legate con malta di calce.
La parte nordoccidentale di quest'area è stata disturbata da una grande fossa che ha distrutto i resti precedenti. Alla sommità di questa grande fossa, interrati ad una profondità molto bassa, è stata osservata una serie di blocchi scolpiti. Si tratta di 21 blocchi di arenaria raggruppati senza alcun ordine e senza che le decorazioni fossero visibili. I blocchi sono stati puliti con un getto d'acqua che ha permesso di rivelare decorazioni in bassorilievo che non hanno precedenti per Néris-les Bains e per l'Alvernia in generale.
L'elemento più importante è un frammento di fregio alto 70 cm x 19 cm, raffigurante un tritone, riconoscibile dai tentacoli che terminano in foglie di palma. La figura ha le braccia spalancate, i capelli lunghi e la barba. Il corpo del tritone è rappresentato con impressionante realismo, con ben evidenziati i pettorali e le pieghe inguinali. Alla destra della figura marina un cavallo di cui sono visibili solo le due zampe anteriori. L'animale sta galoppando verso il tritone. Si tratta, con tutta probabilità di un cavalluccio marino.
Un altro elemento architettonico è stato rinvenuto spezzato in due pezzi. Questo elemento ha una forma conica di 140 cm di diametro per 30 cm di altezza. La superficie è ricoperta di squame finemente scolpite. Il dorso del blocco presenta una cornice in anatirosi (lucidatura parziale della faccia di giunzione in modo da limitare la superficie a contatto con il blocco attiguo) ad indicare che era destinato ad accogliere il suo gemello sul dorso in modo da formare un insieme circolare. Questo blocco è tipico dei mausolei a guglia conica del periodo antico.
I ricercatori ritengono che l'associazione del tetto a cuspide conica con le squame e il tritone marino del fregio possano considerarsi come elementi architettonici d'insieme di un mausoleo. Il tritone, infatti, è un motivo spesso rappresentato sui mausolei del I e II secolo d.C., perché simboleggia il viaggio verso il soggiorno dei beati dopo la morte. Questi elementi possono essere paragonati ad altre strutture identificate come i mausolei in Auvergne, in particolare ad Aulnat, sul sito di Grande-Borne e a Mont-Dore, dove i blocchi presentano anch'essi un tritone.
L'indagine archeologica ha dapprima evidenziato la presenza di resti gallo-romani e diversi blocchi architettonici decorati: un frammento di cornice e l'angolo di un piccolo edificio largo 50 cm per un'altezza di 48 cm. Quest'ultimo frammento raffigura una lesena decorata a foglie ad incastro, sormontata da un capitello corinzio decorato con una figurina. A sinistra del pilastro si trova un busto virile elmato oppure una corazza in bassorilievo.
Lo scavo ha identificato anche un insieme di edifici gallo-romani delimitati da una strada. Due di questi edifici presentano una pianta parzialmente leggibile. Nella zona nordest dello scavo, invece, sono stati identificati diversi strati di occupazione. Quest'area è stata dapprima dotata di diverse condutture di disegno diverso, poi sono stati eretti qui due edifici, dei quali sono stati scoperti due muri accuratamente costruiti con corsi di posa in tegole legate con malta di calce.
La parte nordoccidentale di quest'area è stata disturbata da una grande fossa che ha distrutto i resti precedenti. Alla sommità di questa grande fossa, interrati ad una profondità molto bassa, è stata osservata una serie di blocchi scolpiti. Si tratta di 21 blocchi di arenaria raggruppati senza alcun ordine e senza che le decorazioni fossero visibili. I blocchi sono stati puliti con un getto d'acqua che ha permesso di rivelare decorazioni in bassorilievo che non hanno precedenti per Néris-les Bains e per l'Alvernia in generale.
Collocazione dei blocchi lapidei di Néris sul modello del mausoleo di Glanum (ricostruzione: Inrap) |
Un altro elemento architettonico è stato rinvenuto spezzato in due pezzi. Questo elemento ha una forma conica di 140 cm di diametro per 30 cm di altezza. La superficie è ricoperta di squame finemente scolpite. Il dorso del blocco presenta una cornice in anatirosi (lucidatura parziale della faccia di giunzione in modo da limitare la superficie a contatto con il blocco attiguo) ad indicare che era destinato ad accogliere il suo gemello sul dorso in modo da formare un insieme circolare. Questo blocco è tipico dei mausolei a guglia conica del periodo antico.
I ricercatori ritengono che l'associazione del tetto a cuspide conica con le squame e il tritone marino del fregio possano considerarsi come elementi architettonici d'insieme di un mausoleo. Il tritone, infatti, è un motivo spesso rappresentato sui mausolei del I e II secolo d.C., perché simboleggia il viaggio verso il soggiorno dei beati dopo la morte. Questi elementi possono essere paragonati ad altre strutture identificate come i mausolei in Auvergne, in particolare ad Aulnat, sul sito di Grande-Borne e a Mont-Dore, dove i blocchi presentano anch'essi un tritone.
Fonte:
inrap.fr
inrap.fr
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