venerdì 6 ottobre 2023

Egitto, i misteri della piramide di Sahura

Egitto, la piramide di Sahura
(Foto: archeomedia.net)

Una missione egiziano-tedesca ha portato alla luce, a seguito di lavori di restauro, otto nuove stanze mai osservate prima all'interno della piramide di Sahura, ad Abusir, costruita più di quattro millenni fa.
La piramide di Sahura, costruita più di quattromila anni fa, era la tomba di Sahura, secondo re della V Dinastia e il primo a farsi inumare ad Abusir.
La piramide è la più antica tra quelle scoperte ed è per questo che le autorità locali, sostenute dall'Antiquities Endowment Fund (AEF) dell'American Research Center in Egypt (ARCE), hanno avviato nel 2019 dei processi di conservazione per salvaguardarne la struttura. Gli sforzi del team si sono concentrati sulla pulizia delle stanze interne, stabilizzando la piramide e prevendo ulteriori crolli.
Durante uno scavo del 1836 l'egittologo John Perring aveva notato tracce di un passaggio inaccessibile a causa dei detriti. Era convinto che portasse ad ulteriori stanze. Tuttavia, durante un'ulteriore esplorazione della piramide da parte di Ludwig Borchardt, nel 1907, queste ipotesi furono messe in discussione e le ricerche abbandonate.
Oggi la missione egiziano-tedesca, guidata dall'egittologo Dottor Mohamed Ismail Khaled del Dipartimento di Egittologia della Julius-Maximilians-Universitat di Wurzburg, ha fatto un'eccezionale scoperta, proprio all'interno della piramide di Sahura. Durante i lavori di restauro, infatti, gli archeologi non hanno solo scoperto le dimensioni originali della struttura e sostituito i muri distrutti con nuovi di sostegno. Ma hanno effettivamente portato alla luce le tracce di un passaggio.
Dimostrando così che le osservazioni fatte da Perring durante le sue esplorazioni erano corrette. Infatti, gli studiosi hanno rinvenuto ben otto stanze, che avevano forse la funzione di magazzini destinati al deposito dei corredi funerari. Sebben il soffitto e il pavimento originale siano gravemente danneggiati, è ancora possibile vedere i resti del piano di costruzione originale.
Un'attenta documentazione della planimetria e delle dimensioni di ogni magazzino ha notevolmente migliorato la comprensione dei ricercatori dell'interno della piramide. Utilizzando, poi, una tecnologia all'avanguardia, tra cui la scansione laser 3D, il team egiziano-tedesco, collaborando con gli studiosi del 3D Geoscan, ha condotto delle dettagliate indagini all'interno della piramide.

Fonte:
archeomedia.it

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