sabato 18 novembre 2023

Francia, il santuario gallo-romano e le sue sorprese

Francia, oggetto con l'effige di Giano bifronte emerso
dagli scavi (Foto: Clichés/DAO: S. Lancelot, Inrap)

A Estrées-Saint-Denise, nell'Oise, in Francia, un complesso santuario gallo romano è al centro di studi e di scavi. L'area del sito archeologico è denominata "Moulin Brùlé". Posizionato sulla cima di un'altura naturale, 87 metri sopra il livello del mare, questo luogo ha rivelato tre monumenti principali, ciascuno testimone di diverse fasi storiche che vanno dalla Seconda Età del Ferro al Tardo Impero Romano. Le indagini condotte dall'Inrap hanno illuminato la complessa storia di questo antico centro, svelando dettagli su un recinto consacrato, un tempio e un edificio per spettacoli.
Si è al cospetto di uno spazio protetto e sacrale, collocato su un rilievo del terreno, in cui avvenivano liturgie religiose e che offriva ai fedeli spazi per la preghiera. Un santuario attivo e ricco di iniziative, come dimostra la presenza di un teatro. Parti di depositi rituali di origine militare portano testimonianza del fatto che il luogo era frequentato anche da soldati.
"Una buca di posta lungo il muro sud del tempio iniziale ha rivelato un lotto di 13 monete galliche. - Spiegano gli archeologi dell'Inrap. - Appartengono ad una facies regionale, in un range cronologico -60/+50 (100), ad eccezione di dune monete, forse più antiche, la cui prima data di emissione risale al 150 a.C. Un piccolo oggetto indeterminato completa questo lotto monetario. Realizzato in lega di rame, assume la forma di un nocciolo di oliva. Un secondo oggetto della stessa costruzione è stato rinvenuto in una buca di posta adiacente, mentre un terzo, proveniente dal bottino del tempio, proviene sicuramente dall'una o dall'altra di questa strutture. Si tratta di tre pezzi di forma e dimensioni quasi simili (31x9 mm; circa 8,80 grammi). Può essere paragonato ad un oggetto identico proveniente dal santuario di Fesques (Seine-Maritime)".
Nella seconda fase del tempio i gallo-romani portarono offerte. I reperti archeologici rinvenuti, soprattutto metallici, sono caratteristici dei complessi santuariali. Comprendono monete, ornamenti (fibule), due ruote, anelli, pezzi di armamento (tre rivetti umbone, un grande rivetto a scudo) ed elementi di finimenti ed anche finimenti (morsi, chiodo smaltato, anello guida).
All'altezza della torre del portico, all'ingresso del recinto, è stato rinvenuto un singolare oggetto recante l'effige di Giano, il dio bifronte ma anche degli inizi, dei passaggi e delle porte. Trovato anche un cursore dell'equilibrio, un oggetto militare, deviato dalla sua funzione primaria e bruciato. Molti di questi manufatti furono oggetto di mutilazione intenzionale.
La parte meridionale del sito rivela i resti di un recinto quadrangolare molto antico, il cui angolo sudest è stato accuratamente esplorato. Questo recinto, risalente alla Seconda Età del Ferro (360-210 a.C. circa), suggerisce uno spazio circondato da buche e fosse, con tracce di una palizzata ad est. La presenza di un ampio ingresso, delimitato da quattro buche per pali, indica una funzione significativa. Successive trasformazioni vedono il recinto evolversi in una struttura piena di fossati, con un portico d'ingresso più elaborato e spazi seminterrati. Questa fase, datata tra il 50 a.C. ed il 30 d.C., rivela un edificio circolare, forse di culto, con una pianta di circa 12,50 metri quadrati.
La seconda metà del I secolo segna un cambiamento monumentale, con il recinto che viene trasformato, grazie ad opere in muratura. Gallerie porticate emergono, seguendo in parte il percorso del recinto originale e una torre-porticato sostituisce il portico in legno. Questo complesso, esteso su circa 2.116 metri quadrati, potrebbe essere stato occupato per tutto il II secolo, abbandonato alla fine dello stesso secolo o nella prima metà del III secolo. Reperti archeologici, in particolare manufatti e un oggetto raffigurante Giano, il dio bifronte, forniscono un affascinante affaccia sulla vita e sulle pratiche religiose del luogo.
La porzione settentrionale sito mostra i resti di un tempio in cui sono riconoscibili due fasi costruttive successive. Il primo tempio, in legno, occupa un'area sacra racchiusa da una palizzata. Con una pianta absidata, questo edificio del 50-30 a.C. potrebbe aver ospitato un focolare o un altare. Una buca di posta lungo il muro sud ha rivelato un tesoro di monete galliche, offrendo un'interessante finestra sulle attività economiche della zona. La trasformazione successiva vede il tempio evolvere in una struttura in muratura, con una cella di circa 17 metri quadrati. Un pozzo, forse sormontato da un'edicola circolare, e la presenza di elementi mobili suggeriscono un abbandono alla fine del II secolo o all'inizio del III secolo d.C.
L'edificio degli spettacoli, uno dei soli otto teatri antichi nell'Oise, sorge sul punto più alto del sito. Due sono le fasi costruttive: un'originaria costruzione in legno, datata tra il 50 ed il 27 a.C., seguita da una versione più monumentale in muratura. La facciata diametrale del teatro, lunga 68 metri, comprende un muro scenico decorato con cornici modanate e elementi statuari. Il palco rettangolare, noto come pulpitum, occupa una superficie di circa 60 metri quadrati. L'emiciclo della cavea, sebbene non ancora completamente compreso nelle sue dimensioni, suggerisce una capacità di 3.000-4.000 posti. Il teatro sembra essere stato occupato fino alla fine del II secolo, abbandonato nella prima metà del III secolo.

Fonte:
stilearte.it


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