venerdì 1 marzo 2024

Germania, restauro ed analisi dei paletti da trincea romani

Germania, i pali acuminati rinvenuti nello scavo e restaurati
(Foto: LEIZA/Sabine Steidl)

Gli archeologi della Goethe Universitat di Francoforte sul Meno hanno annunciato, lo scorso anno, di aver ritrovato a Bad Ems, nella Renania-Palatinato, due accampamenti militari romani fino ad allora ignoti, datati al I secolo d.C.
Adesso i ritrovamenti riaffiorati dallo scavo sono stati presentati al pubblico a Magonza. Sono ritrovamenti di grande importanza, tra i quali c'è anche la primissima testimonianza dei pali di legno appuntiti che i romani piantavano nel terreno all'interno dei fossati difensivi. L'esistenza di questi pali ed il loro utilizzo erano finora note solo attraverso le fonti scritte.
Questi paletti di legno appuntiti si trovavano ancora all'interno del fossato del fortino romano e costituivano un estremo sistema di difesa. Questi reperti sono eccezionalmente ben conservati nel loro contesto originario grazie al permanente ristagno di acqua. Le parti in legno risultavano quasi integre e sono sopravvissuti anche alcuni resti di tessuto. 
Questi ostacoli erano stati decritti, tra gli autori antichi, da Giulio Cesare nel "De Bello Gallico", ma questa è la prima volta, in tutto l'impero romano, che se ne anno evidenze archeologiche. I reperti - in tutto 23 - sono stati consegnati ai laboratori specializzati di Leiza per la conservazione ed il restauro dopo il ritrovamento, avvenuto nel 2019.
L'eccezionale conservazione dei paletti è dovuto essenzialmente al terreno umido, povero di ossigeno e coperto da densi strati di sedimenti. I due accampamenti militari, ritrovati e scavati tra il 2017 ed il 2019, sono molto probabilmente da collegare all'attività del governatore romano Quinto Curzio Rufo, secondo quanto riportato dallo storico romano Publio Cornelio Tacito. Secondo quest'ultimo, nel 47 d.C. Rufo fu inviato come legatus Augusti pro praetore nella Germania superiore e qui rimase fino al 49 d.C., ricevendo dall'imperatore Claudio gli ornamenta triumphalia per aver condotto una serie di importanti operazioni civili. Tra queste anche la ricerca di vene d'argento nel territorio dei Mattiaci.
La speranza in una redditizia fonte di estrazione di metalli preziosi spiegherebbe la presenza dell'accampamento militare: i romani volevano potersi difendere da eventuali attacchi o incursioni che miravano ad impadronirsi della pregiata materia prima.
Il più esteso dei due campi fortificati poteva ospitare circa 3.000 uomini. Aveva un edificio centrale, un granaio e un magazzino ed era difeso da un terrapieno, una quarantina di torri in legno e da un doppio fossato pieno di pali appuntiti. Il sito è stato datato al II-III secolo d.C., ma lo studio dei reperti ha dimostrato, attraverso il ritrovamento di una moneta coniata nel 43 d.C., una datazione anteriore.

Fonte:
storiearcheostorie.com

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