sabato 21 settembre 2024

Bulgaria, la sepoltura del comandante romano con biga e cavallo

Bulgaria il sito del ritrovamento ed i resti di una
biga e di un cavallo di un comandante militare
romano (Foto: stilearte.it)

Tumuli, all'interno di uno spazio organizzato e delimitato da muraglioni, all'interno del quale uno scavo archeologico condotto da ricercatori bulgari ha rinvenuto un complesso funerario contenente diverse tombe ad incinerazione di epoca e di cultura romana.
Fulcro di quello che doveva essere un composito ed ampio sepolcro, la tomba in cui sono stati sepolti la biga e il cavallo di un eminente personaggio romano, forse un comandante militare. L'uomo potrebbe essere stato, forse, un veterano inviato in Bulgaria, a fine servizio, con incarichi amministrativi.
Le sepolture intorno a questa importante deposizione e l'organizzazione degli spazi potrebbero indurre a pensare che si tratti di un mausoleo familiare, che si è sviluppato dopo la morte di quello che, forse, era considerato il capo di un clan.
Nel panorama dell'archeologia europea, le scoperte di carri romani in contesti funerari sono eventi eccezionali. Durante gli scavi in corso, tra Provadia e Vetrino, nella Bulgaria nordorientale, gli archeologi hanno riportato alla luce una biga romana perfettamente conservata, accompagnata dai resti di un cavallo e da ceramiche, oltre che a resti umani cremati.
Il complesso funerario romano, scoperto durante le ricerche coordinate da Vladimir Slavchev, archeologo del Museo di Storia regionale di Varna, venne costruito tra il II ed il III secolo d.C. Per la realizzazione di quello che ha tutta l'aria di essere un mausoleo, venne scavata parte di una collina, a ridosso di una necropoli ancora più antica, risalente all'Età del Bronzo. La parte posteriore dell'edificio fu poggiata alla collina stessa.
Si può ipotizzare che l'ampio complesso tombale fosse affacciato su una strada romana e che si trovasse nei pressi della villa della persona qui sepolta e dei suoi familiari o all'entrata di un insediamento romano. I resti di quest'insediamenti non sono ancora stati scoperti ma potrebbero trovarsi non lontano dal sepolcro stesso.
I resti del complesso sepolcrale in cui è stata rinvenuta la biga si distinguono per una stratificazione che riflette diverse fasi di costruzione. Secondo l'archeologo Slavchev, la struttura originaria del tumulo fu ampliata e modificata più volte nel corso del tempo, un processo che spesso sta ad indicare una continuità d'uso e la volontà di onorare una sepoltura primaria con ulteriori depositi funerari.
La prima fase della realizzazione sepolcrale fu sigillata con uno strato bianco di marna. Le successive fasi di costruzione inclusero l'aggiunta di misteriose strutture in pietra, alcune delle quali presentano un'architettura a cupola e forme ellittiche, senza un apparente scopo funerario diretto.
La presenza della biga all'interno del complesso suggerisce che il defunto non fosse un comune cittadino, ma una figura di rango elevato, forse un comandante militare o un funzionario di rilievo. O entrambi, consecutivamente. Le bighe erano simboli di potere e status, soprattutto in contesti militari.
E' interessante notare come la biga si presentasse con i resti di un cavallo. Accanto alla biga ed ai resti del cavallo sono stati rinvenuti numerosi oggetti tra cui ceramiche, monete, vetri e oggetti in ferro e bronzo. Questi corredi, secondo gli archeologi, indicano il rango sociale del defunto. Tra le monete rinvenute, una risale al regno dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.), mentre altre monete appartengono alla dinastia dei Severi (193-235 d.C.), un dettaglio che fornisce un'indicazione temporale precisa per la datazione del complesso, che forse fu utilizzato per più di cent'anni.

Fonte:
stilearte.it

 


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