mercoledì 19 marzo 2025

Pompei, Mantegna o non Mantegna? Mistero sulla Deposizione di Cristo

Pompei, l'opera attribuita al Mantegna
(Foto: finestresullarte.info)

Sta destando scalpore una scoperta di cui ha dato notizia ufficiale la Prelatura di Pompei: è stata attribuita a Mantegna, pittore veneto, una Deposizione di Cristo conservata nel Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.
L'attribuzione giunge a seguito di una collaborazione tra i Musei Vaticani e il Santuario: l'opera è stata sottoposta ad analisi tecniche e documentali e verrà esposta nella Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani nella mostra "Il Mantegna di Pompei. Un capolavoro ritrovato".
La vicenda della Deposizione di Cristo di Andrea Mantegna è avvolta da un'aura di mistero. Documentata nel XVI secolo nella basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, l'opera era scomparsa dalle fonti storiche, sollevando dubbi sulla sua reale esistenza e sulla possibile attribuzione a Mantegna. Non si sa come l'opera sia arrivata a Pompei, perché già nel Cinquecento non si hanno più tracce dell'opera: probabilmente giunse al santuario nell'Ottocento, tramite donazione.
Nel 2020 lo storico dell'arte Stefano De Mieri, studioso dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha trovato l'opera sul portale BeWeB (un database dei beni conservati nelle chiese italiane), pubblicata con un'immagine disponibile online, e ha pensato potesse trattarsi dell'originale. Il dipinto era stato inserito dal Santuario di Pompei nel sito che cataloga i beni culturali ecclesiastici: quella fotografia ha permesso al ricercatore di ricostruire la storia dell'opera e di proporre una sua collocazione all'interno della tradizione mantegnesca.
Secondo De Mieri l'opera si trovava in antico nella cappella absidale di San Domenico Maggiore. Lo studioso data il dipinto alla fine del Quattrocento e identifica un possibile committente nel re Federico I di Napoli, zio di Isabella d'Este. Tuttavia già nel XVI secolo del dipinto non si hanno più notizie: secondo De Mieri l'opera sarebbe stata danneggiata durante un incendio e avrebbe subito pesanti ridipinture, rimosse, poi, dal restauro appena condotto.
Dall'intuizione di De Mieri è partita un'indagine su larga scala, coordinata dai Musei Vaticani, che ha visto la partecipazione di esperti di diverse discipline. Alla ricerca e al restauro della tela hanno collaborato anche il Parco Archeologico di Pompei, con il direttore Gabriel Zuchtriegel, e Luigi Gallo, responsabile della Galleria Nazionale delle Marche e della Direzione Regionale Musei delle Marche.
L'opera si presentava in pessime condizioni di conservazione ed è stata sottoposta ad analisi diagnostiche preliminari, guidate dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche dei Musei Vaticani sotto la direzione di Fabio Morresi. Mancano ancora i pareri degli studiosi di riferimento di Mantegna.

Fonte:
finestresullarte.info
 


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