domenica 28 dicembre 2025

Pompei, lo strano uso di una situla egizia

Pompei, il recipiente egizio rinvenuto in un thermopolium
(Foto: Parco Archeologico di Pompei)

Nella piccola cucina di un thermopolium, una sorta di chiosco per cibo da strada, dell'antica Pompei è stato trovato un lussuoso recipiente proveniente dall'Egitto. Si tratta di una situla egizia in pasta vitrea decorata con scene di caccia in stile nilotiche che, curiosamente, veniva utilizzata come semplice utensile da cucina nel retro del thermopolium.
L'antica situla è un vaso in pasta vitrea di colore giallo-verdastro, decorato con figure umane, animali e vegetali. E' stato fabbricato ad Alessandria d'Egitto, uno dei centri artistici e commerciali più sofisticati del mondo greco-romano. Nel suo contesto tradizionale ed abituale, un pezzo come questo avrebbe adornato giardini aristocratici o sale da ricevimento delle domus più ricche.
Quello che rende speciale questo ritrovamento non è solo il fatto che si tratti di un oggetto proveniente dall'Egitto, ma anche la sua insolita collocazione, poiché il lussuoso vaso è stato trovato nel cuore di una cucina di uso comune, circondato da mortai, anfore per il vino, mestoli in bronzo ed utensili di uso quotidiano.
Il luogo del ritrovamento fa parte del cosiddetto thermopolium del Gallo, nell'insula III della Regio V di Pompei. Si tratta di uno degli oltre 80 thermopolia identificati nella città. In questi locali si vendevano sia bevande che cibo ai passanti, agli operai ed ai cittadini che non cucinavano a casa. Gli scavi più recenti hanno rivelato che questo thermopolium non solo aveva un bancone decorato con affreschi colorati, ma anche locali di servizio che includevano una cucina attrezzata, un piccolo bagno ed un appartamento al piano superiore dove, probabilmente, vivevano i proprietari dell'attività. Qui gli archeologi hanno trovato mobili, scrigni con profumi in vetro ed oggetti personali, come forcine in osso, in uno spazio piuttosto ridotto. Il pavimento, in malta cementizia, presentava inserti marmorei e una porzione rubricata in giallo. Le pareti conservano resti di decorazioni in IV stile, rimaste incompiute.
Al piano terra un ambiente fungeva da cucina e laboratorio di preparazione: sono stati trovati mortai, tegami, boccali ancora in posizione d'uso e una decina di anfore vinarie di diversa provenienza mediterranea. Accanto al piano cottura, una latrina in muratura e, poco distante, un piccolo altare domestico con terrecotte votive, una base in marmo ed una pigna in pasta vitrea blu.
Al momento dell'eruzione del 79 d.C. il complesso era ancora abitato, ma in condizioni fragili. Il Genio edilizio locale aveva rinforzato il solaio con pali orizzontali ed un rocchio di colonna; gli accessi erano stati modificati dopo i terremoti degli anni 60 d.C. e la pavimentazione mostrava segni di riparazione d'urgenza.
Sebbene non sia ancora stato determinato con certezza quale funzione avesse la situla in cucina, i componenti del team di conservazione hanno avviato analisi dei residui per scoprire cosa contenesse. Potrebbe essere stata utilizzata per conservare liquidi, spezie, oli o persino alimenti trasformati.

Fonti:
storicang.it
archaeoreporter.com


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