L'Abbazia di S. Maria di Cerrate, in Puglia |
L'Abbazia di S. Maria di Cerrate fu fondata agli inizi del XII secolo da Tancredi di Altavilla, conte di Lecce al quale, secondo una leggenda, era comparsa la Madonna tra le corna di un cervo (da cui il nome Cerrate o Cervate). E' considerata uno dei più importanti monasteri italo-greci d'Italia. L'Abbazia fu officiata, dapprincipio, dai monaci Basiliani. Quando costoro scomparvero (verso il XVI secolo) l'Abbazia e la Chiesa furono sottoposte al controllo della Santa Sede e, infine, l'edificio fu concesso da papa Clemente VII all'Ospedale degli Incurabili di Napoli. In seguito cadde completamente in abbandono.
L'area dove sorge l'Abbazia è stata acquistata dalla Provincia di Lecce nel 1965 per essere destinata a museo e centro di ricerche e studio del folklore e delle tradizioni popolari salentino. La chiesa ha un aspetto romanico, con prospetto monocuspidale dotato di una serie di archetti. Vi è un piccolo rosone al centro, una monofora per lato ed un portale del '200 nel cui intradosso sono raffigurati l'Annunciazione della Vergine, la Visita a S. Elisabetta, i Magi e la Fuga in Egitto.
Sul lato sinistro è presente un portico risalente al XIII secolo di fronte al quale è un pozzo ornamentale del XVI secolo. L'interno è a tre navate, con altrettante absidi, con soffitto di travi, canne e tegole. Il baldacchino è stato posto sull'altare maggiore dal 1269. Degni di nota sono gli affreschi Duecenteschi e Trecenteschi nei sottarchi, mentre gli altri, quelli che arricchivano le pareti della chiesa, sono quasi completamente scomparsi. La navata centrale è più alta e più ampia delle laterali. Vi si accede attraverso un portale riccamente scolpito.
Nei pressi dell'Abbazia sono state rinvenute tre sepolture scavate nel banco di roccia naturale. Una di queste era stata già svuotata ed era priva, al momento del ritrovamento, della copertura. All'interno sono state rinvenute macerie di pietre calcaree mescolate con terra e tracce di ossa umane. Tutte le sepolture risalgono all'epoca basso medioevale.
L'area dove sorge l'Abbazia è stata acquistata dalla Provincia di Lecce nel 1965 per essere destinata a museo e centro di ricerche e studio del folklore e delle tradizioni popolari salentino. La chiesa ha un aspetto romanico, con prospetto monocuspidale dotato di una serie di archetti. Vi è un piccolo rosone al centro, una monofora per lato ed un portale del '200 nel cui intradosso sono raffigurati l'Annunciazione della Vergine, la Visita a S. Elisabetta, i Magi e la Fuga in Egitto.
Sul lato sinistro è presente un portico risalente al XIII secolo di fronte al quale è un pozzo ornamentale del XVI secolo. L'interno è a tre navate, con altrettante absidi, con soffitto di travi, canne e tegole. Il baldacchino è stato posto sull'altare maggiore dal 1269. Degni di nota sono gli affreschi Duecenteschi e Trecenteschi nei sottarchi, mentre gli altri, quelli che arricchivano le pareti della chiesa, sono quasi completamente scomparsi. La navata centrale è più alta e più ampia delle laterali. Vi si accede attraverso un portale riccamente scolpito.
Nei pressi dell'Abbazia sono state rinvenute tre sepolture scavate nel banco di roccia naturale. Una di queste era stata già svuotata ed era priva, al momento del ritrovamento, della copertura. All'interno sono state rinvenute macerie di pietre calcaree mescolate con terra e tracce di ossa umane. Tutte le sepolture risalgono all'epoca basso medioevale.
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