Montereggi, la sepoltura nel pozzo |
Nell'ottobre 2011 si è conclusa la settima campagna di scavo nell'abitato etrusco di Montereggi, in provincia di Firenze, condotta dal Museo Archeologico di Montelupo supportato dall'Università di Siena.
La prima campagna di scavo ha indagato un pozzo nel settore orientale del pianoro superiore dell'abitato. La struttura era stata già precedentemente scavata in parte. Gli archeologi avevano incontrato un riempimento in pietre e laterizi. Giunti alla profondità di nove metri e mezzo è emerso un piano di grandi tegole che conservava la parte superiore di un grande dolium, volutamente staccata. Rimossi i cocci più pesanti dell'orcio, i ricercatori hanno scoperto dei resti di un uomo, collocato - forse già morto - sul fondo del pozzo dopo essere stato inserito in un sacco-sudario. Sotto i resti dell'uomo vi erano vasi destinati al consumo di vino, con all'interno una certa quantità di resina che li rendeva impermeabili.
Lo scheletro è ora al Laboratorio di Antropologia umana della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, dove sarà analizzato per ricavarne tutte le indicazioni utili per completare il quadro della morte.
Il fatto che lo scheletro fosse stato deposto in fondo ad un pozzo e ben celato da nove metri e mezzo di pietre, lascia intendere che il suo corpo doveva essere tenuto fermo. Il letto di ceramiche da vino sul quale è stato posizionato il corpo fa pensare ad un grande banchetto collettivo che precedette l'inumazione del defunto.
L'uomo avrebbe avuto trent'anni, al momento della morte, e sarebbe stato alto almeno 170 centimetri. Si sa con certezza che visse durante l'occupazione etrusca della città. Sempre l'anno scorso è stata ritrovata, sempre all'interno di un pozzo, una maschera femminile quasi intatta.
La prima campagna di scavo ha indagato un pozzo nel settore orientale del pianoro superiore dell'abitato. La struttura era stata già precedentemente scavata in parte. Gli archeologi avevano incontrato un riempimento in pietre e laterizi. Giunti alla profondità di nove metri e mezzo è emerso un piano di grandi tegole che conservava la parte superiore di un grande dolium, volutamente staccata. Rimossi i cocci più pesanti dell'orcio, i ricercatori hanno scoperto dei resti di un uomo, collocato - forse già morto - sul fondo del pozzo dopo essere stato inserito in un sacco-sudario. Sotto i resti dell'uomo vi erano vasi destinati al consumo di vino, con all'interno una certa quantità di resina che li rendeva impermeabili.
Lo scheletro è ora al Laboratorio di Antropologia umana della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, dove sarà analizzato per ricavarne tutte le indicazioni utili per completare il quadro della morte.
Il fatto che lo scheletro fosse stato deposto in fondo ad un pozzo e ben celato da nove metri e mezzo di pietre, lascia intendere che il suo corpo doveva essere tenuto fermo. Il letto di ceramiche da vino sul quale è stato posizionato il corpo fa pensare ad un grande banchetto collettivo che precedette l'inumazione del defunto.
L'uomo avrebbe avuto trent'anni, al momento della morte, e sarebbe stato alto almeno 170 centimetri. Si sa con certezza che visse durante l'occupazione etrusca della città. Sempre l'anno scorso è stata ritrovata, sempre all'interno di un pozzo, una maschera femminile quasi intatta.
Nessun commento:
Posta un commento