Resti fossili dell'ominide soprannominato Burtele |
In Etiopia sono stati rinvenuti otto frammenti fossili, relativi ad un piede destro di 3,4 milioni di anni. Questi resti dimostrano che gli Australopithecus afarensis, la specie a cui apparteneva Lucy, non erano gli unici ominidi ad aver abitato quella regione in quell'epoca storica.
Le ossa del piede appartenevano ad un ominide in grado di muoversi abilmente sugli alberi, ma anche di camminare in posizione eretta al suolo. E' la dimostrazione che la specie alla quale apparteneva la più celebre Lucy non era sola, ma conviveva con altre specie di ominidi. Gli otto resti fossili del nuovo ominide mostrano caratteristiche tipiche dell'adattamento sia alla vita sugli alberi che a quella sul terreno. Il primo dito era simile più al nostro pollice che al nostro alluce ed è in posizione obliqua rispetto alle altre dita, posizione ideale per afferrare i rami ma non per camminare o correre.
E' comunque, a detta degli studiosi, un piede piuttosto primitivo che non permetteva di percorrere grandi distanze. La più celebre Lucy era sicuramente molto più simile a noi rispetto al possessore del piede ritrovato in Etiopia, il che sta a significare che Lucy era completamente bipede e che non saliva più sugli alberi, al contrario di Burtele, come è stato soprannominato l'ominide etiope.
La zona in cui viveva Burtele era un tempo ricoperta da una fitta vegetazione di tipo tropicale, una zona boscosa, umida, attraversata da fiumi e torrenti. I resti fossili sono stati ritrovati a poca distanza dal luogo dove fu disotterrato, nel 1974, lo scheletro di Lucy. La specie a cui sembra essere appartenuto Burtele è l'Ardipithecus ramidus, un ominide vissuto 4,4 milioni di anni fa, anch'esso scoperto in Etiopia. Quindi gli otto reperti ossei fossili potrebbero appartenere ad un ardipiteco discendente dal ramido.
Si attende il recupero di altri resti ossei fossili che possano aiutare gli scienziati a comprendere in modo più approfondito il mondo dei primi uomini in Africa.
Le ossa del piede appartenevano ad un ominide in grado di muoversi abilmente sugli alberi, ma anche di camminare in posizione eretta al suolo. E' la dimostrazione che la specie alla quale apparteneva la più celebre Lucy non era sola, ma conviveva con altre specie di ominidi. Gli otto resti fossili del nuovo ominide mostrano caratteristiche tipiche dell'adattamento sia alla vita sugli alberi che a quella sul terreno. Il primo dito era simile più al nostro pollice che al nostro alluce ed è in posizione obliqua rispetto alle altre dita, posizione ideale per afferrare i rami ma non per camminare o correre.
E' comunque, a detta degli studiosi, un piede piuttosto primitivo che non permetteva di percorrere grandi distanze. La più celebre Lucy era sicuramente molto più simile a noi rispetto al possessore del piede ritrovato in Etiopia, il che sta a significare che Lucy era completamente bipede e che non saliva più sugli alberi, al contrario di Burtele, come è stato soprannominato l'ominide etiope.
La zona in cui viveva Burtele era un tempo ricoperta da una fitta vegetazione di tipo tropicale, una zona boscosa, umida, attraversata da fiumi e torrenti. I resti fossili sono stati ritrovati a poca distanza dal luogo dove fu disotterrato, nel 1974, lo scheletro di Lucy. La specie a cui sembra essere appartenuto Burtele è l'Ardipithecus ramidus, un ominide vissuto 4,4 milioni di anni fa, anch'esso scoperto in Etiopia. Quindi gli otto reperti ossei fossili potrebbero appartenere ad un ardipiteco discendente dal ramido.
Si attende il recupero di altri resti ossei fossili che possano aiutare gli scienziati a comprendere in modo più approfondito il mondo dei primi uomini in Africa.
Nessun commento:
Posta un commento