Planimetria di Atene nel V secolo a.C. |
All'inizio della guerra del Peloponneso (431-404 a.C. circa), Pericle convinse i suoi concittadini a fare di Atene e del suo porto una sorta di isola, rinunciando, in questo modo, a difendere il territorio dell'Attica. Lo statista era convinto, infatti, che il futuro di Atene dovesse essere prevalentemente marittimo. L'idea di Pericle di spostare tutta la popolazione all'interno delle mura cittadine provocò non poche rimostranze, dal momento che la componente contadina della popolazione ateniese era profondamente attaccata alla terra.
L'antica Atene era composta, oltre che dalla stessa città, dall'Attica, una penisola triangolare che si protende nel mar Egeo. La città era stata edificata su un'ampia pianura costiera che si estendeva nella parte nord occidentale di questa penisola ed era circondata da quattro montagne: Egaleo, Parnete, Pentelico e Imetto. Verso sud ovest la catena include l'Acropoli, il Mouseion e la Collina delle Ninfe, con al centro il luogo in cui si riuniva solitamente l'assemblea cittadina.
Ricostruzione del Dipylon |
Nel 487 a.C. Temistocle ordinò la costruzione di una cinta muraria. Tucidite afferma che, allora, nessun edificio pubblico o privato venne risparmiato: tutto quello che poteva tornare utile per edificare le mura venne distrutto e riutilizzato in questo modo. I resti esistenti confermano la frettolosa edificazione della fortificazione e l'utilizzo di materiale piuttosto vecchio, come, ad esempio, delle lapidi. Dopo la fortificazione di Atene, Temistocle fece fortificare anche il Pireo con blocchi quadrati congiunti tramite perni. Questo faceva si che le spesse mura potessero essere difese da un contingente ridotto di uomini.
Pericle |
Dopo la sconfitta nella guerra del Peloponneso (404 a.C.) e la cacciata dei governanti imposti dagli Spartani, le mura di Atene vennero ricostruite. Sono state ritrovate diverse iscrizioni registranti i pagamenti agli appaltatori per la manodopera ed il materiale utilizzato nelle varie sezioni (393-390 a.C. circa). Sembra che queste iscrizioni facessero parte delle mura stesse. Nel 394 a.C. una flotta persiana, comandata dall'ammiraglio ateniese Conone, sconfisse la flotta spartana nella battaglia di Cnido e difese la città di Atene finché non fu ultimata la ricostruzione delle Lunghe Mura.
Demetrio Poliocerte rinnovò a sua volta le mura urbane e ricostruì dalle fondamenta la Porta Dipylon e il proteichisma (307-304 a.C.). Se ne trova conferma nel contemporaneo decreto di costruzione che, oltre alle riparazioni, dà indicazione per la ricostruzione delle Mura Urbane con la copertura del camminamento o parodos, che doveva proteggere le catapulte a torsione montate sui muri di collegamento. Queste migliorie consentirono agli Ateniesi di difendersi efficacemente dall'assedio delle truppe di Cassandro nel 304 a.C.
Presso la Porta Sacra delle mura si radunava la processione in onore di Demetra prima di percorrere la Via Sacra che da Atene portava al famoso santuario di Eleusi. Il nome Porta Sacra (hiera pyle) non compare nelle fonti antecedenti a Plutarco, che la cita in occasione della conquista, da parte di Silla, della città (86 a.C.), ma il nome di Porta Sacra appare essere molto più antico, comunque.
Mappa dell'Acropoli di Atene |
Il termine Dipylon compare per la prima volta nel 278-277 a.C., in un decreto. Prima di questa data il passaggio era chiamato Porta (o Porte) della Triasia, dal momento che la strada che lo attraversava conduceva alla pianura Triasia, ad Eleusi. Il cortile di accesso di questa porta era il più grande di tutta la Grecia (1800 metri quadrati) ed era il principale ingresso ad Atene. Veniva utilizzato durante le feste panatenaiche. La processione si radunava accanto alla Porta e all'interno del cortile. Qui, secondo un'iscrizione, veniva effettuata la distribuzione della carne dell'ecatombe, il grande sacrificio in onore di Atena. Nel cortile sono state ritrovate molte buche per pali che dovevano sostenere le tende sotto le quali gli ateniesi si riunivano a banchetto durante le feste. Anche le strade per Tebe e Corinto partivano dalla Porta Dipylon e qui i viaggiatori potevano acquistare vettovaglie, oggetti ricordo, oppure abbeverare gli animali ad una vicina fontana. Luciano di Samosata, scrittore satirico romano, ricorda che gli innamorati usavano spesso scarabocchiare i loro messaggi erotici sulle mura del cortile.
Proteichisma tra il Dipylon e la Porta Sacra ad Atene |
Il proteichisma è una linea esterna di difesa avanzata di 7-8 metri rispetto alla cinta di Temistocle. Consisteva in un muro di pietra (conglomerato o, in alternativa, mattoni di taglio e di piano) e di un fossato rettangolare largo circa 8 metri e profondo 4. Con l'avvento delle macchine da guerra introdotte dai macedoni, si aggiunse un fossato a un muro di media altezza per tenere lontane o rallentare l'avvicinamento delle catapulte. Tra la cinta di mura e il proteichisma il terreno scendeva ripido. Sul fondo era stato creato un riempimento con lo scopo di rafforzare il proteichisma e formare un terreno adatto per una strada carrabile, la Strada Anulare, che correva tutt'intorno alla città e collegava i sobborghi.
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