venerdì 22 giugno 2012

Il ritorno della Porta del Paradiso

La Porta del Paradiso
Il 26 giugno la Porta del Paradiso, capolavoro in senso assoluto di Lorenzo Ghiberti, raggiungerà il cortile del Museo dell'Opera del Duomo, dove verrà montata all'interno di una maxiteca di cristallo antiriflesso, alimentata con aria depurata, dotata di congegni sofisticati che dovranno mantenere il giusto grado di temperatura ed umidità per tenere lontana l'ossidazione tra la foglia d'oro e il bronzo.
L'evento è davvero epocale, dal momento che la magnifica Porta era in restauro da ben 27 anni presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. L'8 settembre 2012, poi, la monumentale Porta sarà rimontata nel cortile che è stato consolidato per l'occasione, visto che il capolavoro, compresa la teca in cui sarà custodito, pesa ben 8 tonnellate. Da allora la Porta del Paradiso sarà visibile al pubblico.
Il più che ventennale intervento, che ha visto l'avvicendarsi di numerosi studiosi, esperti e tecniche conservative, ha richiesto 3 milioni di euro di finanziamento, due dei quali provenienti dal Ministero per i Beni Culturali, 700.000 dall'Opera del Duomo e 240.000 dall'Associazione Friends of Florence. La Porta del Paradiso è considerata il culmine della scultura rinascimentale fiorentina. Doveva essere costituita da 24 formelle, ma il Ghiberti le ridusse a dieci per meglio evidenziare la rivoluzione plastica e prospettica delle arti all'epoca (XV secolo).
Autoritratto del Ghiberti
La porta è alta 5,20 metri, larga 3,10 con uno spessore di 11 centimetri. E' stata smontata per la prima volta e nascosta in una galleria ferroviaria nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, per ragioni di sicurezza. Il primo restauro si data al 1948 e fu allora che riemerse la sua stupefacente duratura. L'alluvione di Firenze del 1966 strappò letteralmente sei pannelli dal telaio di bronzo. Negli anni '70 traffico e inquinamento atmosferico arrecarono i primi danni per ossidazione dei metalli ma solo nel 1990 la Porta del Paradiso venne messa in cura nell'Opificio delle Pietre Dure. Al suo posto venne esposta una copia realizzata grazie al mecenate giapponese Choichiro Motoyama.
Lorenzo Ghiberti realizzò il suo capolavoro assoluto tra il 1425 e il 1452, con l'aiuto del figlio Vittore. Fu soprannominata Porta del Paradiso da Michelangelo Buonarroti. La porta reca scene dell'Antico Testamento che furono scelte da Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica fiorentina e fine umanista. Ci vollero 27 anni perché la Porta venisse realizzata, tanti quanti ne sono occorsi per il suo attuale restauro. Solo nel 1452 il Ghiberti, oramai settantenne, installo gli ultimi pannelli bronzei. 

Nessun commento:

Interessanti risultati sullo studio degli antichi Piceni

Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr , rivela le origini genetiche dei Piceni...