Pavimento in opus signinum della villa di Montegibbio |
Già nel 2006 erano state ritrovate, in loco, raffinate ceramiche da mensa, intonaci dipinti e frammenti di tubuli fittili che si riferivano a impianti termali o di riscaldamento. I resti più importanti si riferiscono alla prima fase insediativa, risalente al I secolo a.C.. In quest'epoca era installata in questo luogo una villa romana composta da una pars urbana dotata di ambienti estremamente raffinati e residenza del dominus, e da una pars rustica con ambienti di carattere prettamente rurale. Esempio della pars urbana è un cubiculum con splendido pavimento in opus signinum, con decorazione simile a un tappetto con caratteri geometrici. L'opus signinum è un tipo di pavimentazione costituita da una base formata da calce mescolata a frammenti di terracotta, decorato da tessere di mosaico sparse, regolarmente intervallate o disposte a formare un disegno geometrico, oppure da frammenti di marmi o pietre bianche o colorate. Il termine "signinum" deriva dalla città di Segni (Signa), in provincia di Roma, dove le fonti antiche riferiscono sia stata inventata questo tipo di pavimentazione.
Alcuni dei reperti provenienti dallo scavo di Montegibbio |
Sul cubiculum furono poi costruiti altri ambienti in epoca imperiale, probabilmente nel III secolo d.C.. L'ultima fase insediativa è riconducibile al V-VI secolo d.C. ed è caratterizzata da muri in ciottoli e da un grande basamento in laterizio.
Accanto all'insediamento abitativo costituito dalla villa, sono stati ritrovati i resti di una fornace, attiva dalla fine del II secolo a.C., che produceva non solo laterizi per la costruzione e il restauro eventuale degli ambienti pertinenti la villa, ma anche anfore per olio e vino, nonché dolia, grossi vasi per la conservazione delle derrate alimentari. Tra i reperti riguardanti la fornace sono stati ritrovati numerosi distanziatori fittili di forma cilindrica e alcuni frammenti di tubuli usati per costruire le volte di fornaci ed edifici pubblici e privati (detti orieni).
Frammento di coppa in ceramica con iscrizione dedicatoria a Minerva |
Tra i reperti ritrovati nelle passate campagne di scavo sono presenti tre monete di epoca repubblicana, con prua di nave sul verso e Giano bifronte sul recto (II-I secolo a.C.) e due piccoli piatti in ceramica a vernice nera coevi. Varie altre monete e vasellame di pregio attestano ulteriormente le fasi successive dell'insediamento (I secolo d.C.).
Gli scavi a Montegibbio sono stati condotti dalla dottoressa Francesca Gualandini per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, sotto la direzione scientifica del Soprintendente Luigi Malnati e dell'archeologo Donato Labate.
Domenica 10 e 24 giugno 2012 e domenica 1, 15 e 22 luglio 2012, alle ore 10.00, 17.00 e 18.00 si terranno le visite guidate a cura degli archeologi che hanno condotto gli scavi in questa zona. Il costo è di € 3,00 a persona (gratuito per i bambini fino a 12 anni). E' gradita, pur non essendo obbligatoria, la prenotazione alla URP di Sassuolo, tel. 0536.1844801.
1 commento:
La ricerca archeologica iniziata con successo nel 2007 nel sito posto a Montegibbio di Sassuolo (MO) deve essere ampliata e pubblicizzata da tutte le istituzioni statali e private che si propongono non solo la valorizzazione del nostro territorio,ma anche la fruizione di una "nuova tessera storica" appartenente al sapere comune, universalmente inteso. Franco Berselli
Posta un commento