Uno dei rostri scoperti presso le isole Egadi, simile al reperto studiato dagli archeologi |
Un antico rostro da guerra è stato recuperato dal fondo del Mediterraneo. Un'analisi ha dimostrato che sul rostro si è accumulato molto acido solforico, per questo i ricercatori sono impegnati in una lotta contro il tempo per evitare la disgregazione del reperto. Inoltre questi tentativi potrebbero essere molto utili per preservare altre strutture di legno antiche recuperati dai fondali marini.
Attualmente il rostro è conservato sott'acqua poiché si è stimato che l'esposizione all'aria potrebbe significare la sua distruzione. Durante la prima guerra punica, tra il 264 e il 241 a.C., centinaia di navi da guerra romane e cartaginesi si scontrarono nel Mediterraneo, con la conseguenza che alcune di loro giacciono, ora, sul fondo marino.
Nei casi precedenti di ritrovamento di simili reperti, i ricercatori avevano potuto studiare il metallo del rostro per individuarne la provenienza. Grazie ad una sorta di impronte "digitali" proprie del metallo, il bronzo del rostro è stato attribuito a delle miniere spagnole o cipriote. Il rostro presenta sei punte rivolte in avanti, tre per lato, adatte a squarciare il fianco di una nave in modo tale da impedirle di essere riparata. Il legno che sosteneva il rostro era di pino, impermeabilizzato con resina dello stesso albero.
Attualmente il rostro è conservato sott'acqua poiché si è stimato che l'esposizione all'aria potrebbe significare la sua distruzione. Durante la prima guerra punica, tra il 264 e il 241 a.C., centinaia di navi da guerra romane e cartaginesi si scontrarono nel Mediterraneo, con la conseguenza che alcune di loro giacciono, ora, sul fondo marino.
Nei casi precedenti di ritrovamento di simili reperti, i ricercatori avevano potuto studiare il metallo del rostro per individuarne la provenienza. Grazie ad una sorta di impronte "digitali" proprie del metallo, il bronzo del rostro è stato attribuito a delle miniere spagnole o cipriote. Il rostro presenta sei punte rivolte in avanti, tre per lato, adatte a squarciare il fianco di una nave in modo tale da impedirle di essere riparata. Il legno che sosteneva il rostro era di pino, impermeabilizzato con resina dello stesso albero.
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