Lo stupa di Amluk-Dara |
Una parte del sito di Swat, della civiltà di Gandahara, è stato scoperto da una missione archeologica congiunta italiana e pachistana. Ora gli archeologi si stanno occupando dello studio e del recupero dello stupa di Amluk-Dara, situato a due chilometri di distanza dalla strada principale che da Barikot porta a Buner, scoperto per la prima volta dall'archeologo anglo-ungherese Sir Aurel Stein nel 1926 e studiato, negli anni '60 e '70, da Domenico Faccena.
Il sito risale al III secolo d.C. ed intorno è stato recentemente scoperto un complesso che circonda lo stupa. In realtà si tratta di una riscoperta. Sir Aurel Stein, nel 1926, ha scritto che lo stupa principale era probabilmente uno dei pezzi meglio conservati dell'architettura buddista a Gandahara. L'area sacra e lo stupa che vi è inserito, fiorirono fino al X-XI secolo, secondo quanto è stato accertato dal dottor Luca Maria Olivieri, direttore della Missione Archeologica Italiana in Pakistan. La sua durata, dunque, andò oltre quella dei siti buddisti della valle di Swat.
Purtroppo l'antico tempio è stato oggetto dell'attenzione dei vandali che lo hanno saccheggiato e scavato illegalmente. Durante gli scavi sono stati, comunque, recuperati frammenti di decorazioni scultoree ed anche i resti del tetto di una piccola piramide costruita proprio al centro dello stupa principale, nonché decorazioni in stucco, frammenti di ceramica e dipinti su ceramiche Shahi risalenti ad un periodo compreso tra il VII e l'XI secolo d.C.
Il basamento dello stupa di Amluk Dara è quadrato e poggia su tre livelli cilindrici di nove metri. Il tamburo è diviso da una cornice sostenuta da supporti intervallati di 0,30 centimetri. Una seconda cornice sporgente corre più sotto il corso inferiore della cupola. L'altezza dello stupa dal piano di calpestio fino alla cupola è di 20 metri. Il sito è stato studiato da Barger e Wright nel 1938. Costoro hanno anche recuperato alcune sculture Gandahara.
Lo stupa è un monumento tipico della religione buddista, la cui funzione è quella di conservare le reliquie. A livello simbolico lo stupa rappresenta il corpo di Buddha. In origine era un tumulo di sabbia o di terra, spesso marcato da sassi di colore blu, chiamato caim, per coprire le reliquie di Buddha.
Il sito risale al III secolo d.C. ed intorno è stato recentemente scoperto un complesso che circonda lo stupa. In realtà si tratta di una riscoperta. Sir Aurel Stein, nel 1926, ha scritto che lo stupa principale era probabilmente uno dei pezzi meglio conservati dell'architettura buddista a Gandahara. L'area sacra e lo stupa che vi è inserito, fiorirono fino al X-XI secolo, secondo quanto è stato accertato dal dottor Luca Maria Olivieri, direttore della Missione Archeologica Italiana in Pakistan. La sua durata, dunque, andò oltre quella dei siti buddisti della valle di Swat.
Purtroppo l'antico tempio è stato oggetto dell'attenzione dei vandali che lo hanno saccheggiato e scavato illegalmente. Durante gli scavi sono stati, comunque, recuperati frammenti di decorazioni scultoree ed anche i resti del tetto di una piccola piramide costruita proprio al centro dello stupa principale, nonché decorazioni in stucco, frammenti di ceramica e dipinti su ceramiche Shahi risalenti ad un periodo compreso tra il VII e l'XI secolo d.C.
Il basamento dello stupa di Amluk Dara è quadrato e poggia su tre livelli cilindrici di nove metri. Il tamburo è diviso da una cornice sostenuta da supporti intervallati di 0,30 centimetri. Una seconda cornice sporgente corre più sotto il corso inferiore della cupola. L'altezza dello stupa dal piano di calpestio fino alla cupola è di 20 metri. Il sito è stato studiato da Barger e Wright nel 1938. Costoro hanno anche recuperato alcune sculture Gandahara.
Lo stupa è un monumento tipico della religione buddista, la cui funzione è quella di conservare le reliquie. A livello simbolico lo stupa rappresenta il corpo di Buddha. In origine era un tumulo di sabbia o di terra, spesso marcato da sassi di colore blu, chiamato caim, per coprire le reliquie di Buddha.
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