Parte del mosaico scoperto |
E' stato scoperto, in Turchia, un grande mosaico romano. Il mosaico si trova, esattamente, ad Antiochia ad Cragum ed è stato scoperto dagli archeologi dell'Università di Lincoln, in Nebraska. Si tratta di 148 metri quadrati di raffinato mosaico che costituisce il più grande reperto del genere finora scoperto nella regione.
L'opera manifesta la notevole influenza dell'impero romano nell'area durante il III e il IV secolo d.C.. La scoperta ha sorpreso gli stessi archeologi che ora dovranno rivedere le idee in merito a quella che era la storia della regione nell'epoca in cui il mosaico è stato posto in opera. Probabilmente l'influenza romana era molto più forte in queste zone lontane dal potere centrale.
Il mosaico riporta decorazioni e disegni geometrici in diversi colori e si pensa sia il pavimento di un balneum. Esso confina con una piscina di 7 metri di lunghezza, probabilmente collocata, un tempo, all'aperto e dotata di portici. Gli archeologi stanno scavando nella zona dal 2005 ed hanno finora trovato un tempio del III secolo d.C. ed una strada sulla quale si affacciavano delle botteghe. Si spera che, una volta riportato completamente alla luce, il mosaico possa essere lasciato in situ per consentirne la visita da parte dei turisti e degli appassionati. Già nel 2002 erano rinvenuti alla luce, vicino all'antica città di Antiochia ad Cragum, dei frammenti di mosaico. Lo scavo, allora, non fu approfondito, in quanto non vi erano i fondi necessari.
Finora gli archeologi hanno riportato alla luce il 40 per cento del mosaico, che appare essere in ottimo stato di conservazione. Si pensa di poter riportare alla luce la quasi totalità del mosaico entro l'estate del prossimo anno.
Antiochia ad Cragum era una città modesta per gli standard romani. La città prosperò durante l'impero grazie ad un'economia incentrata sui prodotti agricoli, sul commercio del vino e del legname. Possedeva templi, impianti termali, mercati e portici lungo le sue strade. Era nota anche come Antiochetta o Antiochia Parva e si trovava nella regione della Cilicia Trachea. Alcuni studiosi la identificano con la città di Cragus (Kragos). Fu fondata da Antioco IV Epifane nel 170 a.C. circa. Le ultime monete coniate in città furono quelle dell'imperatore romano Valeriano. Durante l'epoca bizantina fu sede di un vescovo e nel XII secolo entrò a far parte del regno dell'Armenia Minore.
L'opera manifesta la notevole influenza dell'impero romano nell'area durante il III e il IV secolo d.C.. La scoperta ha sorpreso gli stessi archeologi che ora dovranno rivedere le idee in merito a quella che era la storia della regione nell'epoca in cui il mosaico è stato posto in opera. Probabilmente l'influenza romana era molto più forte in queste zone lontane dal potere centrale.
Il mosaico riporta decorazioni e disegni geometrici in diversi colori e si pensa sia il pavimento di un balneum. Esso confina con una piscina di 7 metri di lunghezza, probabilmente collocata, un tempo, all'aperto e dotata di portici. Gli archeologi stanno scavando nella zona dal 2005 ed hanno finora trovato un tempio del III secolo d.C. ed una strada sulla quale si affacciavano delle botteghe. Si spera che, una volta riportato completamente alla luce, il mosaico possa essere lasciato in situ per consentirne la visita da parte dei turisti e degli appassionati. Già nel 2002 erano rinvenuti alla luce, vicino all'antica città di Antiochia ad Cragum, dei frammenti di mosaico. Lo scavo, allora, non fu approfondito, in quanto non vi erano i fondi necessari.
Parte del bagno romano scoperto durante quest'estate |
Antiochia ad Cragum era una città modesta per gli standard romani. La città prosperò durante l'impero grazie ad un'economia incentrata sui prodotti agricoli, sul commercio del vino e del legname. Possedeva templi, impianti termali, mercati e portici lungo le sue strade. Era nota anche come Antiochetta o Antiochia Parva e si trovava nella regione della Cilicia Trachea. Alcuni studiosi la identificano con la città di Cragus (Kragos). Fu fondata da Antioco IV Epifane nel 170 a.C. circa. Le ultime monete coniate in città furono quelle dell'imperatore romano Valeriano. Durante l'epoca bizantina fu sede di un vescovo e nel XII secolo entrò a far parte del regno dell'Armenia Minore.
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