I resti ritrovati ad Atontonilco de Tula |
Ad Atontonilco de Tula, in Messico, sono state ritrovate molte ossa di animali, tra le quali, però, potrebbero essercene alcune appartenenti ad esseri umani, risalenti alle fasi finali del Pleistocene (più di 10.000 anni fa). I reperti sono stati ritrovati durante i lavori di costruzione per il trattamento delle acque scure.
Le ossa animali comprendono costole, vertebre, crani, mandibole, zanne, corna e appartengono a specie come il gliptodonte, il mastodonte, il mammut, il cammello e ad equini, cervi e bisonti. Tra le ossa sono stati ritrovati due strumenti di pietra della stessa epoca. Il recupero di questi reperti è durato cinque mesi ed ha richiesto un meticoloso scavo archeologico.
Si tratta del ritrovamento più numeroso e variegato di megafauna estinta registrato fino ad oggi nella Cuenca de Mexico. Gli scavi sono arrivati ad una profondità di 20 metri, i reperti hanno cominciato ad affiorare già a 7 metri di profondità. Tra le ossa della megafauna estinta sembrano esserci anche alcune ossa umane. Si attendono conferme dalle analisi antropologiche e paleontologiche.
Le ossa animali comprendono costole, vertebre, crani, mandibole, zanne, corna e appartengono a specie come il gliptodonte, il mastodonte, il mammut, il cammello e ad equini, cervi e bisonti. Tra le ossa sono stati ritrovati due strumenti di pietra della stessa epoca. Il recupero di questi reperti è durato cinque mesi ed ha richiesto un meticoloso scavo archeologico.
Si tratta del ritrovamento più numeroso e variegato di megafauna estinta registrato fino ad oggi nella Cuenca de Mexico. Gli scavi sono arrivati ad una profondità di 20 metri, i reperti hanno cominciato ad affiorare già a 7 metri di profondità. Tra le ossa della megafauna estinta sembrano esserci anche alcune ossa umane. Si attendono conferme dalle analisi antropologiche e paleontologiche.
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