Resti del muro fatto costruire da Augusto sul luogo dove era lo scranno di Cesare |
Dopo sei anni di ricerche sembra essere stato identificato il luogo in cui venne teso l'agguato che costò la vita a Giulio Cesare. Siamo nel cuore della Roma antica e moderna, nei pressi di Largo Argentina. Non è ancora stato trovato lo scranno sul quale era assiso il dittatore, quelle fatali idi di marzo del 44 a.C., ma è stato ritrovato il muro cementizio al quale era poggiato lo scranno.
A Largo Argentina sono stati anche identificati la sede della Curia di Pompeo e il muro di tamponatura che Augusto fece erigere per chiudere il primo Senato di Roma, che finì, in seguito, per trasferirsi nella Curia all'interno del Foro Romano.
L'area sacra di Largo Argentina, scoperta nel 1926 da Giuseppe Marchetti Longhi, è oggetto di scavo per l'identificazione del luogo dell'attentato a Cesare, da sei anni. Lo spazio, conosciuto come Campo Marzio, venne monumentalizzato da Pompeo Magno a metà del I secolo a.C.. Qui sorgeva anche la statua che raffigurava il triumviro, statua che fu trasferita sempre da Augusto, secondo lo storico Svetonio, mentre Cicerone afferma che era quella sotto la quale venne ferito a morte Cesare.
La zona di Largo Argentina è una tra le più importanti della Roma repubblicana. Qui sono presenti almeno sei templi, quattro dei quali visibili ed indicati dalle lettere dalla "A" alla "D". Uno degli edifici, verso Corso Vittorio, ospita una chiesa bizantina con affreschi e mosaico, ma anticamente era il tempio dedicato ai Lari Permarini, divinità tutelari dei naviganti.
A Largo Argentina sono stati anche identificati la sede della Curia di Pompeo e il muro di tamponatura che Augusto fece erigere per chiudere il primo Senato di Roma, che finì, in seguito, per trasferirsi nella Curia all'interno del Foro Romano.
L'area sacra di Largo Argentina, scoperta nel 1926 da Giuseppe Marchetti Longhi, è oggetto di scavo per l'identificazione del luogo dell'attentato a Cesare, da sei anni. Lo spazio, conosciuto come Campo Marzio, venne monumentalizzato da Pompeo Magno a metà del I secolo a.C.. Qui sorgeva anche la statua che raffigurava il triumviro, statua che fu trasferita sempre da Augusto, secondo lo storico Svetonio, mentre Cicerone afferma che era quella sotto la quale venne ferito a morte Cesare.
La zona di Largo Argentina è una tra le più importanti della Roma repubblicana. Qui sono presenti almeno sei templi, quattro dei quali visibili ed indicati dalle lettere dalla "A" alla "D". Uno degli edifici, verso Corso Vittorio, ospita una chiesa bizantina con affreschi e mosaico, ma anticamente era il tempio dedicato ai Lari Permarini, divinità tutelari dei naviganti.
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