lunedì 31 dicembre 2012

Fenici giramondo

Maschera ghignante fenicia
I Fenici goderono della fama di ottimi navigatori sin dal loro primo apparire sulle scene del Mediterraneo, nel II millennio a.C.. Essi percorrevano il mare alla ricerca delle materie prime tanto loro necessarie, di luoghi dove stabilire empori e mercati, come Cartagine.
I Fenici si arrischiarono, pare, anche oltre le Colonne d'Ercole, come risulta da alcuni scritti di autori classici. Le prime notizie riguardo gli scambi tra le città fenicie con l'esterno, si trovano nel racconto romanzato del sacerdote egiziano di Tebe Wenamon, che raggiunse Biblo per comprare il legno di cedro necessario per costruire la barca sacra ad Amon (XI secolo a.C.).
Anche la Bibbia fornisce importanti testimonianze delle imprese commerciali marittime che Salomone intraprese con Hiram, re di Tiro, nel X secolo a.C.. Si trattava di viaggi commerciali verso il paese di Ofir (la Somalia o la Nubia) e verso Tarshish (Tartesso, nella Spagna sudoccidentale). Da Ofir provenivano l'oro e l'incenso, da Tarshish l'argento, il ferro e lo stagno.
Gli autori classici riportano che i Fenici colonizzarono il Mediterraneo nell'XI secolo a.C.. Al 1110 a.C. è attribuita la fondazione di Cadice, al 1101 quella di Utica e Lixus. Cartagine venne fondata nell'814-813 a.C., come è stato confermato anche dagli scavi.
Nell'isola di Cipro, isola del rame (Cuprum) per antonomasia, l'impianto urbano di Kition, colonia di Tiro, risale al IX secolo a.C., e proprio da Cipro si diffusero, in tutto il Levante, idee e tecniche del Vicino Oriente.
Manfatto fenicio in pasta di vetro
Nella seconda metà dell'VIII secolo a.C. Rodi aveva una folta comunità di coloni Fenici che commerciavano in olii aromatici. Contemporaneamente a Creta lavoravano stabilmente artisti orientali ed anche Malta ebbe la sua razione di contatti con l'intraprendente popolo di navigatori.
Nel Mediterraneo i Fenici raggiunsero la Sicilia per poi penetrare nel Tirreno, facendo tappa nel fondaco di Pithecoussa (Ischia), per raggiungere le coste etrusche e la Sardegna, dove la metallurgia aveva avuto modo di svilupparsi già a partire dal XV secolo a.C., su influsso dei navigatori Micenei. Tra gli approdi fondati sull'isola si contano Tharros, Nora, Cagliari e Monte Sirai.
La più antica fondazione fenicia nel Mediterraneo fu Cadice, chiamata Gdr in fenicio e importante per il commercio dell'argento. Gli storici Strabone e Velleio Patercolo collocano la fondazione della colonia di Tiro Gadir nel 1100 a.C.. Oggi la città si presenta come una penisola, ma studi paleotopografici hanno dimostrato che, anticamente, era un vero e proprio arcipelago composto da tre isolette: Erytheia, dove si sviluppò l'abitato, Kotinoussa, dove si trovava la necropoli e il tempio di Melqart e Antipolis. Altre colonie fenicie erano state impiantate sulla Costa del Sol tra il 750 e il 550 a.C.

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