venerdì 14 dicembre 2012

Una dimenticanza... provvidenziale

La tac della mummia femminile di 2400 anni fa
Uno strumento per operare la rimozione del cervello, utilizzato dagli imbalsamatori dell'antico Egitto, è stato scoperto all'interno del cranio di una mummia femminile di 2400 anni fa.
Gli archeologi hanno avuto sempre una certa difficoltà nell'identificare con precisione gli strumenti utilizzati per rimuovere il cervello dalle mummia. Questa è la seconda volta che viene rinvenuto un oggetto che serviva a questo scopo. Quest'ultimo era situato tra l'osso parietale sinistro e la parte posteriore del cranio, che era stata riempita con resina. L'oggetto è stato scoperto nel 2008, grazie ad alcune scansioni del cranio. Gli scienziati hanno inserito un tubo sottile a mò di endoscopio nella mummia, per ottenere un quadro più completo delle sue caratteristiche.
L'endoscopio ha rivelato un oggetto di 8 centimetri di lunghezza, che sarebbe stato utilizzato per la liquefazione e la rimozione del cervello. Lo strumento sarebbe stato inserito attraverso il foro del naso. Alcune parti del cervello sono rimaste attaccate allo strumento. La mummia è stata, poi, poggiata sull'addome in modo che il liquido cerebrale fosse drenato attraverso il naso. Gli imbalsamatori hanno finito per dimenticarsi l'oggetto all'interno della mummia.
L'oggetto estratto dalla testa della mummia ed utilizzato per
la rimozione del cervello della donna defunta
La mummia è attualmente custodita nel Museo Archeologico di Zagabria, in Croazia. Si tratta di una donna morta all'età di 40 anni. La mummia è stata portata a Zagabria nel XIX secolo, senza sarcofago che non è stato ritrovato. La datazione al radiocarbonio e la Tac a cui è stata sottoposta la mummia hanno fornito la data di 2400 anni fa circa. Ancora sconosciute restano le cause della morte.

Nessun commento:

Interessanti risultati sullo studio degli antichi Piceni

Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr , rivela le origini genetiche dei Piceni...