Parte del tesoro di Artezian, due cavigliere in argento, perline, monete, una bottiglia di vetro con due teste |
Gli abitanti di una cittadina posta sotto assedio dai Romani, circa 2000 anni fa, seppellirono una gran quantità dei loro tesori nella cittadella. Tesori che sono stati recentemente ritrovati dagli archeologi. Si tratta di più di 200 monete in bronzo unitamente a vari reperti, soprattutto gioielli, in oro, argento e bronzo e a vasi di vetro.
I reperti in questione sono stati ritrovati all'interno di un'antica fortezza nella città di Artezian, in Crimea (attuale Ucraina). La fortezza era stata posta sotto assedio e le persone più abbienti avevano cercato scampo dalla fine che credevano prossima. Con loro avevano portato i beni di famiglia che seppellirono, poi, all'interno della cittadella fortificata.
L'antica città di Artezian copriva un'area di 1,3 ettari e comprendeva anche una necropoli. I mitridatidi cercarono in ogni modo di sottrarsi al dominio romano. Mitridate VIII, in particolare, cercò di preservare in ogni modo l'indipendenza della città e dello stato, mentre suo fratello minore, Cotys I, si dimostrò più favorevole ad un inserimento nello status di cliente dell'impero emergente di Roma. Quest'ultima, quando i due fratelli vennero allo scontro diretto, mandò un esercito per sostenere Cotys, esercito che incendiò gli insediamenti controllati da Mitridate, tra i quali la città di Artezian. L'assedio e la caduta della fortezza si ebbero nel 45 a.C.. Il tesoro nascosto e raccolto oggi dagli archeologi è composto anche da 55 monete coniate da Mitridate VIII.
L'etnia della popolazione che abitava Artezian era mista, ma la cultura da costoro espressa era senza ombra di dubbio greca: parlavano il greco, avevano scuole greche, l'architettura e la fortificazione della città erano greche.
L'influenza greca è visibile anche nei gioielli che fanno parte del tesoro appena ritrovato. Tra questi gioielli vi è una spilla in argento con incisa l'immagine di Afrodite, nonché anelli d'oro con gemme recanti le immagini di Nemesis e Tyche, entrambe divinità greche.
Nel livello della cittadella che bruciò per primo, sono state ritrovate diverse figure frammentarie in terracotta, raffiguranti Demetra, Kore, Cibele, Afrodite, Psiche, Eros, Hermes, Attis, fanti e guerrieri a cavallo, giovani donne seminude.
I reperti in questione sono stati ritrovati all'interno di un'antica fortezza nella città di Artezian, in Crimea (attuale Ucraina). La fortezza era stata posta sotto assedio e le persone più abbienti avevano cercato scampo dalla fine che credevano prossima. Con loro avevano portato i beni di famiglia che seppellirono, poi, all'interno della cittadella fortificata.
L'antica città di Artezian copriva un'area di 1,3 ettari e comprendeva anche una necropoli. I mitridatidi cercarono in ogni modo di sottrarsi al dominio romano. Mitridate VIII, in particolare, cercò di preservare in ogni modo l'indipendenza della città e dello stato, mentre suo fratello minore, Cotys I, si dimostrò più favorevole ad un inserimento nello status di cliente dell'impero emergente di Roma. Quest'ultima, quando i due fratelli vennero allo scontro diretto, mandò un esercito per sostenere Cotys, esercito che incendiò gli insediamenti controllati da Mitridate, tra i quali la città di Artezian. L'assedio e la caduta della fortezza si ebbero nel 45 a.C.. Il tesoro nascosto e raccolto oggi dagli archeologi è composto anche da 55 monete coniate da Mitridate VIII.
Parte del tesoro di Artezian: una spilla d'argento con l'effige di Afrodite con una coppia di divinità alate (Eroti) |
L'influenza greca è visibile anche nei gioielli che fanno parte del tesoro appena ritrovato. Tra questi gioielli vi è una spilla in argento con incisa l'immagine di Afrodite, nonché anelli d'oro con gemme recanti le immagini di Nemesis e Tyche, entrambe divinità greche.
Nel livello della cittadella che bruciò per primo, sono state ritrovate diverse figure frammentarie in terracotta, raffiguranti Demetra, Kore, Cibele, Afrodite, Psiche, Eros, Hermes, Attis, fanti e guerrieri a cavallo, giovani donne seminude.
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