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Frammento di metopa del tempio di Apollo Epicurio raffigurante, forse, un'Amazzone |
In
Arcadia, a 1000 metri sul livello del mare, sorge un famoso tempio classico, dedicato ad
Apollo. Si trova a poca distanza dall'
antica Figàleia. Le fonti antiche narrano che gli abitanti di questi città lo offrirono in voto ad
Apollo Epicurio, il "soccorritore", in cambio della
cessazione di una pestilenza durante la Guerra del Peloponneso.
Il culto di Apollo, in questa zona, risale al
VII secolo a.C.. Inizialmente il dio fu venerato nella sua qualità di
guerriero, come si riscontra dalle armi che costituiscono la maggior parte dei reperti archeologici, probabilmente perché aiutò gli abitanti di
Figàleia nella battaglia contro gli
Spartani per la riconquista della loro città (659 a.C.). Nel periodo classico, però, le qualità belliche e marziali di Apollo andarono trasformandosi in qualità terapeutiche.
Queste notizie hanno consentito agli archeologi di datare il monumento al
429 a.C..
Pausania afferma che a progettarlo fu
Iktinos, famoso architetto che lavorò anche al
Partenone di Atene e al
Telesterion di
Eleusi.
Nei molti anni trascorsi dalla sua costruzione, diversi sono stati i cambiamenti subiti dal tempio, sia a causa degli
eventi atmosferici ai quali è esposto (piogge, venti forti, gelo e neve oltre ad una notevole escursione termica tra giorno e notte), sia a causa dei
difetti insiti nel materiale utilizzato per edificarlo e dei cedimenti del terreno sul quale è stato costruito.
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Frammento di statua colossale proveniente dal tempio di Apollo Epicurio (British Museum) |
Il tempio di
Apollo Epicurio è una mescolanza di
ordine dorico nella parte esterna,
ionico e
corinzio nella parte interna. A tutt'oggi gli archeologi non riescono a dare una spiegazione soddisfacente alle sue caratteristiche costruttive. Tra le sue particolarità si ricordano l'
orientamento (nord-sud e non, come di consueto per i templi, est-ovest), il
rapporto tra le colonne dei lati lunghi e quelle dei lati brevi (rispettivamente 15 a 6) che dà al monumento una
forma allungata arcaicizzante. Inoltre il tempio presenta un
secondo ingresso alla cella, un diverso diametro per le colonne della facciata settentrionale, la presenza di
una colonna con capitello corinzio (il primo in un edificio di V secolo a.C.) verso il fondo della cella. Un'altra particolarità è offerta dalle
tegole marmoree del tetto, lavorate in uno stesso blocco di marmo, assieme ai coppi. Quest'ultima particolarità doveva, forse, evitare che l'acqua piovana penetrasse nella struttura e che il vento sollevasse le tegole. Ancora, però, non è chiaro dove fosse collocata la statua di culto di Apollo.
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Fregio del tempio di Apollo (British Museum) |
Il tempio, di dimensioni piuttosto modeste, è stato realizzato, in buona parte, servendosi del
calcare grigio locale e con molti elementi in marmo. Lo
stilobate (la parte su cui poggia il colonnato, formato da blocchi di pietra disposti affiancati orizzontalmente, fino a formare una base uniforme) misura
38,3 metri per 14,5. Aveva un
fregio continuo a bassorilievo, collocato all'interno della cella, nella parte alta di tutti e quattro i lati. Questo fregio venne alla luce durante alcuni scavi dell'Ottocento ed è costituito da
23 lastre sulle quali sono rappresentate scene di
lotta tra Greci ed Amazzoni e tra Greci e Centauri. Le lastre sono state acquistate dal
British Museum nel
1814 e si trovano tuttora a Londra. Il tempio era dotato di un
pronao (parte antistante la cella del tempio), di un
nao (o cella) e di un
opistodomo (lo spazio posto dietro la cella, che poteva contenere le suppellettili utili al rito e ai sacrifici, ma anche le offerte consacrate agli dei. Vi avevano accesso solamente i sacerdoti). Sul fondo, la cella continua in un ampio vano, l'
adyton, che conduce all'esterno attraverso una porta laterale. Il tempio presenta anche alcune
correzioni ottiche simili a quelle utilizzate per il Partenone, quali, ad esempio, il
pavimento incurvato.
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Area archeologica in cui sorge il tempio di Apollo Epicurio |
Diversi materiali pertinenti il tempio sono sparsi nella moderna spianata costruita a questo scopo. Negli anni '80 si cercò di riunire, ordinare sistematicamente e preservare gli elementi architettonici sparsi nelle vicinanze del tempio. Migliaia di elementi architettonici e frammenti furono spostati nell'area scelta per essere, poi, identificati, numerati e organizzati per tipologia. Sono stati ritrovati elementi di
colonne,
capitelli,
blocchi di architravi,
triglifi,
metope,
blocchi di cornice e
pannelli di soffitto.
Nel
1987 il monumento è stato ricoperto con una copertura temporanea che doveva preservarlo dall'azione dei fenomeni atmosferici che hanno da sempre costituito l'elemento principale dei danni subiti.
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