La sepoltura dell'asino |
Durante lo scavo di un sito che conteneva sepolture rituali, in Israele, risalente a circa 3700 anni fa, gli archeologi hanno ritrovato un asino con ancora un morso in bocca e i resti di una chiusura da borsa sul dorso. Il ritrovamento è avvenuto in un recinto sacro a Tel Haror ed è senza precedenti.
L'asino è stato deposto ritualmente nella sepoltura, a testimonianza della grande considerazione in cui erano tenuti gli equidi durante l'Età del Bronzo. L'utilizzo del morso è antecedente, invece, all'Età del Bronzo. La sepoltura dell'asino è stata datata al 1700-1550 a.C.; l'animale è stato sacrificato all'interno di un luogo apposito nel sito di Tel Haror.
A Tel Haror sono presenti anche i resti di un tempio di tipo siriaco, un magazzino ed un ampio cortile in cui vi sono diversi altari per le offerte. La sepoltura dell'asino si è conservata per le condizioni relativamente aride del terreno. L'animale era stato deposto sul fianco sinistro, con la testa appoggiata alla parete di un pozzo e con tre delle zampe ben piegate. L'usura dei denti e l'analisi delle ossa indicano che si trattava di un asino di circa quattro anni. Il morso che gli è stato ritrovato in bocca è stato forgiato nel rame, è a sezione rotonda e con due pezzi in forma discoidale. L'imprecisione con il quale è stato forgiato il morso indica che anche questo era stato deputato ad un fine rituale.
La briglia, per quanto simbolica, è finora l'esempio più antico e l'unico nel Vicino Oriente antico ritrovato accanto ad un equide. Oltre al morso, gli scavi hanno individuato circa 12 pezzi in rame piuttosto corrosi, collocati nella parte superiore della gabbia toracica dell'animale. Posizionamento, raggruppamento e dimensioni hanno indotto gli archeologi a pensare ad una borsa per soma, realizzata in materiale deperibile, forse pelle. Anche queste, forse, furono realizzate esclusivamente per la sepoltura rituale dell'animale.
L'asino è stato deposto ritualmente nella sepoltura, a testimonianza della grande considerazione in cui erano tenuti gli equidi durante l'Età del Bronzo. L'utilizzo del morso è antecedente, invece, all'Età del Bronzo. La sepoltura dell'asino è stata datata al 1700-1550 a.C.; l'animale è stato sacrificato all'interno di un luogo apposito nel sito di Tel Haror.
A Tel Haror sono presenti anche i resti di un tempio di tipo siriaco, un magazzino ed un ampio cortile in cui vi sono diversi altari per le offerte. La sepoltura dell'asino si è conservata per le condizioni relativamente aride del terreno. L'animale era stato deposto sul fianco sinistro, con la testa appoggiata alla parete di un pozzo e con tre delle zampe ben piegate. L'usura dei denti e l'analisi delle ossa indicano che si trattava di un asino di circa quattro anni. Il morso che gli è stato ritrovato in bocca è stato forgiato nel rame, è a sezione rotonda e con due pezzi in forma discoidale. L'imprecisione con il quale è stato forgiato il morso indica che anche questo era stato deputato ad un fine rituale.
La briglia, per quanto simbolica, è finora l'esempio più antico e l'unico nel Vicino Oriente antico ritrovato accanto ad un equide. Oltre al morso, gli scavi hanno individuato circa 12 pezzi in rame piuttosto corrosi, collocati nella parte superiore della gabbia toracica dell'animale. Posizionamento, raggruppamento e dimensioni hanno indotto gli archeologi a pensare ad una borsa per soma, realizzata in materiale deperibile, forse pelle. Anche queste, forse, furono realizzate esclusivamente per la sepoltura rituale dell'animale.
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