venerdì 5 luglio 2013

Il ritorno di Caligola

Busto di Caligola
Il 31 agosto del 12 d.C. nasceva una figura controversa di imperatore: Gaio Cesare Germanico, noto come Caligola per via della caliga, la calzatura militare, che l'imperatore amava calzare sin da bambino.
Caligola morì a 29 anni, ucciso dai suoi pretoriani, ed ora può vantare un museo a lui dedicato, il Museo delle Navi Romane di Nemi, inaugurato proprio in questi giorni. Le navi alle quali fa riferimento il museo sono quelle favolose imbarcazioni fatte costruire dall'imperatore, due navi-palazzo, che galleggiavano nel lago di Nemi, andate distrutte nel 1944, durante un incendio.
I reperti esposti provengono in parte dagli scavi della villa di Caligola a Nemi, curati dall'Università di Perugia, in parte dai magazzini delle Terme di Diocleziano. E' possibile ammirare ritratti, sculture, elementi architettonici provenienti dal Santuario di Diana Aricina a Nemi. Sicuramente ad attirare maggiormente l'attenzione sarà il colosso marmoreo di Caligola, una statua alta  più di due metri, rara statua-ritratto sopravvissuta alla damnatio memoriae ed ai tombaroli, che l'avevano ridotta in pezzi per meglio trasportarla lontano dal luogo di rinvenimento. La statua è stata oggetto di un accurato restauro durato sei mesi ed è stata ricomposta nell'originale marmo di Paros.
Molti dei reperti esposti nella mostra dedicata all'imperatore eccentrico e folle (come vuole Svetonio) non sono mai stati mostrati prima d'ora. Altri, invece, sono oggetto di prestiti momentanei. In tutto è possibile ammirare oltre mille reperti che riguardano in qualche modo Caligola e il suo mondo.
Resti del tempio di Diana Nemorense
Su Caligola esistono soprattutto due fonti, entrambe piuttosto ostili all'imperatore, Svetonio e Dione Cassio. Il luogo di nascita dell'imperatore è piuttosto controverso: Anzio, Tivoli, Ambiotino oppure un accampamento militare in cui si trovava il padre, Gaio Giulio Cesare Germanico, figlio di Antonia Minore, a sua volta figlia di Marco Antonio e di Ottavia, sorella di Augusto. Sua madre era Agrippina Maggiore, figlia di Giulia, figlia di Augusto, nipote di Giulio Cesare. Agrippina ebbe 9 figli, dei quali sei sopravvissero all'infanzia: Caligola, Nerone, Druso, Agrippina Minore, Drusilla e Livilla.
Gaio Cesare Germanico visse nell'accampamento militare dove operava il padre e divenne ben presto il favorito dei soldati, dai quali ricevette il soprannome di Caligola. Germanico, suo padre, morì nel 19 d.C. ad Antiochia, a 33 anni, forse assassinato. All'epoca Caligola aveva solo 7 anni.
All'età di 15 anni il giovane futuro imperatore venne affidato a Livia, moglie di Augusto e quando questa morì, due anni più tardi, alla nonna paterna Antonia Minore. Nel 31 d.C. Caligola venne chiamato da Tiberio a Capri ed ebbe le prime cariche pubbliche. Lo stesso anno suo fratello Nerone morì forse suicida. Nel 33 l'altro fratello di Caligola, Druso, viene lasciato morire d'inedia da Tiberio e dopo di lui, allo stesso modo, morì la madre Agrippina.
Quando Tiberio morì, nel 37 d.C., Macrone, prefetto del Pretorio, organizzò l'ascesa di Caligola, acclamato imperatore dai pretoriani e dalle truppe di stanza a Miseno. Quando il giovane arrivò a Roma venne accolto da una folla festante. Caligola aveva 25 anni.

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