sabato 26 ottobre 2013

Gerusalemme, la maledizione di Kyrilla

La tavoletta contenente la maledizione ritrovata a
Gerusalemme (Foto: Robert Walter Daniel)
Tra i resti di una villa romana a Gerusalemme, gli archeologi hanno rinvenuto una tavoletta in piombo con incisa una maledizione, scritta probabilmente da un mago circa 1700 anni fa.
La villa è in corso di scavo da parte della Israel Antiquities Authority e si trova nella cosiddetta Città di Davide, un'area nella quale l'occupazione umana è ininterrotta da ben 6000 anni. La villa ha un'estensione di almeno 2.000 metri quadrati e contiene due grandi cortili aperti posti l'uno accanto all'altro. Fu abitata fino al 363 d.C., quando fu distrutta da una serie di terremoti.
Il testo inciso sulla tavoletta di piombo appena ritrovata è in lingua greca. In esso una donna, di nome Kyrilla, invoca ben sei divinità per lanciare una maledizione su un uomo di nome Iennys, apparentemente per una questione legale. Per ottenere quel che voleva Kyrilla sembra aver coinvolto riti e divinità di ben tre religioni. Delle sei divinità invocate, quattro sono greche (Hermes, Persefone, Plutone ed Ecate), una è babilonese (Ereschigal) ed una (Abrasax) appartiene allo gnosticismo, un'eresia del cristianesimo primitivo. Il testo contiene anche parole magiche collegate all'ebraismo e al giudaismo.
La tavoletta è stata probabilmente "confezionata" da un mago di professione, che l'ha poi venduta a Kyrilla la quale avrà utilizzato un martello e dei chiodi per migliorare gli effetti del rito e garantire l'efficacia della maledizione. Il martellamento e l'inchiodatura, infatti, erano una forma di controllo e di esercizio di potere sulla persona destinataria della maledizione. In questo caso il destinatario apparteneva, forse, alla classe dominante romana e Kyrilla aveva avuto con costui una disputa di natura legale. La tavoletta di piombo di Gerusalemme è simile ad altre ritrovate a Cipro, ugualmente destinate a risolvere, attraverso la magia, questioni legali.
Gli altri reperti ritrovati nella villa romana parlano della ricchezza dei proprietari: una testa in miniatura di un pugile utilizzata come misura per pesi e diversi gioielli, tra i quali uno con incisa l'immagine di Cupido con in mano una torcia.
Lo scavo della villa romana in cui è stata ritrovata la tavoletta
(Foto: Beror Avi CC Attribution-Share)
La tavoletta con la maledizione giaceva nella parte nordovest della villa e proveniva dal piano superiore della casa, crollato in seguito al terremoto. Gli archeologi Doron Ben Ami e Yana Tchekhanovets hanno riferito di aver individuato anche resti di mosaici e affreschi con motivi geometrici e floreali oltre a frammenti di osso intagliato pertinenti una scatola che recava la raffigurazione del Trionfo di Dioniso unitamente a scene marittime.
Gli scavi hanno permesso di recuperare anche le tegole del tetto della villa, recanti impresso il sigillo della X legione romana, unità che fu di stanza a Gerusalemme per un certo tempo. Infatti era uso che, nelle regioni pacificate dell'Impero, i soldati fossero destinati anche ad opere di ingegneria civile quali la costruzione di acquedotti, la produzione di tegole e mattoni. La X legione è stata molto prolifica, in questa attività.
Tra i reperti più significativi estratti dalla villa vi sono anche delle figurine femminili, probabilmente delle divinità destinate ad un culto privato da parte dei proprietari della casa. Queste figurine giacevano sotto il livello del pavimento e, probabilmente, erano ospitate al secondo piano della domus insieme con la tavoletta contenente la maledizione di Kyrilla. Gli archeologi non conoscono ancora lo scopo di questa stanza al secondo piano, anche se Iennys, il destinatario della maledizione, sembra esservi in qualche modo collegato poiché la tavoletta venne lasciata di proposito proprio in questa stanza. Forse Iennys viveva o lavorava in questa villa.

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