Gli scavi in via del Tritone a Roma |
A Roma stanno riaffiorando straordinari reperti antichi. Si tratta di parte delle strutture originarie dell'Acquedotto Vergine e di un intero quartiere della Roma imperiale: una serie di ambienti appartenenti ad insulae abitative, separate le une dalle altre da tratti di strada. Tra queste ultime è balzata agli occhi una domus riccamente decorata e un vasto impianto termale.
I pavimenti sono caratterizzati da intarsi di marmi dei colori più variegati (opus sectile) a formare disegni geometri. Ma sono stati trovati anche mosaici in tessere bianche e nere che formano motivi vegetali.
Il cantiere copre un'area di circa 4.000 metri quadrati tra via del Tritone e via Due Macelli, a Roma. Qui si sta indagando dal 2011. Il primo degli eccezionali reperti riportati alla luce è l'Acquedotto Vergine, l'unico ancora in funzione a distanza di duemila anni dalla sua costruzione. L'Aqua Virgo, infatti, alimenta le grandi fontane del centro, prima fra tutte la Fontana di Trevi. Si tratta di un prospetto delle arcate in blocchi quadrati di tufo con marcapiano in travertino, che sarà musealizzato all'interno dell'edificio in costruzione sul sito, i cui scavi hanno permesso il ritrovamento di reperti così importanti.
Nell'area a ridosso di via del Tritone ha restituito, invece, molti ambienti in laterizio risalenti ad epoca imperiale. Inizialmente questi ambienti fungevano da abitazioni divise da due tracciati stradali, dei quali sono emersi alcuni basoli. All'interno di questi ambienti è stata, in età antica, impiantata una domus ricchissima, decorata da un pavimento musivo e da pavimentazioni marmoree. Le decorazioni pavimentali sono eccezionali: una scacchiera di marmi policromi a formare elaborate geometrie.
Un'altra porzione dell'area scavata è occupata da un impianto termale che è ancora in fase di scavo.
I pavimenti sono caratterizzati da intarsi di marmi dei colori più variegati (opus sectile) a formare disegni geometri. Ma sono stati trovati anche mosaici in tessere bianche e nere che formano motivi vegetali.
Il cantiere copre un'area di circa 4.000 metri quadrati tra via del Tritone e via Due Macelli, a Roma. Qui si sta indagando dal 2011. Il primo degli eccezionali reperti riportati alla luce è l'Acquedotto Vergine, l'unico ancora in funzione a distanza di duemila anni dalla sua costruzione. L'Aqua Virgo, infatti, alimenta le grandi fontane del centro, prima fra tutte la Fontana di Trevi. Si tratta di un prospetto delle arcate in blocchi quadrati di tufo con marcapiano in travertino, che sarà musealizzato all'interno dell'edificio in costruzione sul sito, i cui scavi hanno permesso il ritrovamento di reperti così importanti.
Nell'area a ridosso di via del Tritone ha restituito, invece, molti ambienti in laterizio risalenti ad epoca imperiale. Inizialmente questi ambienti fungevano da abitazioni divise da due tracciati stradali, dei quali sono emersi alcuni basoli. All'interno di questi ambienti è stata, in età antica, impiantata una domus ricchissima, decorata da un pavimento musivo e da pavimentazioni marmoree. Le decorazioni pavimentali sono eccezionali: una scacchiera di marmi policromi a formare elaborate geometrie.
Un'altra porzione dell'area scavata è occupata da un impianto termale che è ancora in fase di scavo.
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