Le ceramiche ritrovate a Nea Paphos (Foto: E. Papucci-Wladyka) |
Si è conclusa la quarta stagione di scavi del Dipartimento di Archeologia Classica dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Cracovia, Polonia, nel quadro del progetto "Agorà di Pafos", che si propone di esplorare e studiare l'agorà dell'antica città di Nea Pafos, capitale ellenistica e romana di Cipro.
Gli archeologi sono stati coordinati dalla Professoressa Ewdoksia papuci-Wladyka. Lo scopo della campagna di scavi appena conclusi è stato quello di scavare, studiare il materiale ma anche conservare quanto scoperto con tecniche il più possibile non invasive. E' stato, tra le altre attività, esplorato un pozzo scoperto nella precedente stagione di scavi e che era stato inizialmente creduto essere una cisterna. Il pozzo conteneva diverso materiale come ceramiche di diverse categorie, prodotti raffinati ed anche anfore da trasporto con bolli impressi sulla terracotta. Sono state trovate anche delle figurine in terracotta, monete ed altri oggetti metallici tra i quali tre proiettili per fionda, due dei quali sono decorati a rilievo con la figura di uno scorpione.
In base alle ceramiche ed ai bolli impressi sulle anfore, il deposito tardo ellenistico è stato fatto risalire ad un periodo compreso tra la fine del II e la metà del I secolo a.C.
Gli archeologi sono stati coordinati dalla Professoressa Ewdoksia papuci-Wladyka. Lo scopo della campagna di scavi appena conclusi è stato quello di scavare, studiare il materiale ma anche conservare quanto scoperto con tecniche il più possibile non invasive. E' stato, tra le altre attività, esplorato un pozzo scoperto nella precedente stagione di scavi e che era stato inizialmente creduto essere una cisterna. Il pozzo conteneva diverso materiale come ceramiche di diverse categorie, prodotti raffinati ed anche anfore da trasporto con bolli impressi sulla terracotta. Sono state trovate anche delle figurine in terracotta, monete ed altri oggetti metallici tra i quali tre proiettili per fionda, due dei quali sono decorati a rilievo con la figura di uno scorpione.
In base alle ceramiche ed ai bolli impressi sulle anfore, il deposito tardo ellenistico è stato fatto risalire ad un periodo compreso tra la fine del II e la metà del I secolo a.C.
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