lunedì 2 febbraio 2015

Un porto dimenticato?

Il pozzo di età romana ritrovato nel sito di Michellorie
Un approdo fluviale là dove stanno costruendo un gasdotto sta restituendo, nei pressi di Michellorie, in Veneto, numerosi reperti interessantissimi agli archeologi.
I lavori di bonifica condotti dalla società che sta finanziando la costruzione del gasdotto più lungo d'Europa, sono stati condotti lo scorso anno, sotto la direzione della Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto. A coordinare il cantiere di scavo sono state le Dottoresse Chiara Maccani e Silvia Nuvolari della cooperativa "Ante Quem" di Bologna.
Durante lo scavo sono emersi resti di ceramiche, mattoni e tegole risalenti ai primi secoli dell'era cristiana, indizi della presenza di un sito di età romana che, secondo quanto hanno ipotizzato gli archeologi, era dotato di una darsena a forma di ferro di cavallo che si estendeva su 100 metri quadrati di superficie. Lungo l'ormeggio della darsena vi erano depositi e attività legate al commercio, all'agricoltura e al settore tessile. Sono state individuate buche di palo di varia grandezza, sei macine - tre in trachite e tre in porfido rosso - anfore e pesi per telaio in terracotta.
La presenza di questa darsena, se accertata, secondo gli archeologi è una prova dell'importanza della navigazione fluviale in una zona ricca d'acqua. Al centro del sito è stato individuato un pozzo che attingeva acqua da una falda sottostante. Dal fondo del pozzo è stato recuperato un vaso per l'acqua ancora integro.

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