La sepoltura della ragazza trovata a San Calocero in Albenga (Foto: Stefano Roascio, Elena Dellù) |
Un'adolescente vissuta nel medioevo e trovata sepolta a faccia in giù nel nord Italia, aveva subìto questa condizione perché soffriva di scorbuto e per questo è stata isolata dalla comunità alla quale apparteneva. La ragazza è stata soprannominata "la giovane strega" ed è stata trovata, nel 2014, nel complesso di San Calocero in Albenga, sulla Riviera Ligure, da una squadra di archeologi del Pontificio Istituto di Archeologia del Vaticano.
La chiesa martiriale di San Calocero venne costruita tra il V e il VI secolo d.C. su un sepolcreto più antico e venne completamente abbandonata nel 1593. L'adolescente di cui sono state rinvenute le ossa, era stata sepolta in posizione prona e la sua tomba era più profonda delle altre e situata in una zona isolata del cimitero antistante la chiesa. Le sepolture prone, come altre di defunti con un mattone i bocca o inchiodati saldamente a terra, erano un modo di umiliare il defunto ed ostacolarne il ritorno nel mondo dei vivi.
La ragazza di San Calocero aveva le mani sul bacino e le gambe diritte e parallele. Le sue ossa mostrano tutte i segni di una grave anemia. Ad un'analisi più approfondita in laboratorio, è stato accertato che soffriva di scorbuto, una malattia causata dallo scarso apporto di vitamina C. Questo tipo di malattia era molto comune tra gli equipaggi delle navi del XVI e XVIII secolo che intraprendevano lunghi viaggi.
"Lo scorbuto è stato diagnosticato sulla base di lesioni craniche che erano il risultato di iperostosi porotica", ha affermato l'antropologa Elena Dellù. L'iperostosi porotica, rinvenuta principalmente nelle ossa del cranio, provoca la degenerazione spugnosa del tessuto osseo poroso. La Dottoressa Dellù ed i suoi colleghi hanno esaminato i resti dell'adolescente trovando segni evidenti della condizione patologica della superficie esterna dell'osso occipitale e dei tetti orbitali. Aree di lesioni erano anche presenti vicino le prese dentali ed anche vicino al palato, dove alcuni denti erano caduti a causa dell'indebolimento dei vasi sanguigni, con un conseguente danno per la masticazione.
Nella letteratura antropologica, l'iperostosi porotica è principalmente indicativa di anemia da carenza di ferro. Nel caso specifico dell'adolescente di San Calocero, si tratta dell'indice di presenza di scorbuto. Per questo la giovane deve essere stata motivo di spavento per la sua comunità: doveva essere pallida, lo scorbuto le provocava frequenti sanguinamenti dagli occhi, dalla bocca e dalle gambe, queste ultime dovevano essere storte e la povera ragazza doveva soffrire spesso anche di svenimenti e crisi epilettiche. Queste misteriose, per l'epoca, manifestazioni furono la causa, alla sua morte, della sua sepoltura a faccia in giù.
La datazione al Carbonio14 ha rivelato che la ragazza morì tra la prima metà del 1400 e l'inizio del 1500, un periodo sociale in cui era attiva la caccia alle streghe. Uno dei manuali più famosi per quest'ultima, il Malleus Maleficarum (il martello delle streghe) venne pubblicato nel 1484.
La chiesa martiriale di San Calocero venne costruita tra il V e il VI secolo d.C. su un sepolcreto più antico e venne completamente abbandonata nel 1593. L'adolescente di cui sono state rinvenute le ossa, era stata sepolta in posizione prona e la sua tomba era più profonda delle altre e situata in una zona isolata del cimitero antistante la chiesa. Le sepolture prone, come altre di defunti con un mattone i bocca o inchiodati saldamente a terra, erano un modo di umiliare il defunto ed ostacolarne il ritorno nel mondo dei vivi.
La ragazza di San Calocero aveva le mani sul bacino e le gambe diritte e parallele. Le sue ossa mostrano tutte i segni di una grave anemia. Ad un'analisi più approfondita in laboratorio, è stato accertato che soffriva di scorbuto, una malattia causata dallo scarso apporto di vitamina C. Questo tipo di malattia era molto comune tra gli equipaggi delle navi del XVI e XVIII secolo che intraprendevano lunghi viaggi.
"Lo scorbuto è stato diagnosticato sulla base di lesioni craniche che erano il risultato di iperostosi porotica", ha affermato l'antropologa Elena Dellù. L'iperostosi porotica, rinvenuta principalmente nelle ossa del cranio, provoca la degenerazione spugnosa del tessuto osseo poroso. La Dottoressa Dellù ed i suoi colleghi hanno esaminato i resti dell'adolescente trovando segni evidenti della condizione patologica della superficie esterna dell'osso occipitale e dei tetti orbitali. Aree di lesioni erano anche presenti vicino le prese dentali ed anche vicino al palato, dove alcuni denti erano caduti a causa dell'indebolimento dei vasi sanguigni, con un conseguente danno per la masticazione.
Nella letteratura antropologica, l'iperostosi porotica è principalmente indicativa di anemia da carenza di ferro. Nel caso specifico dell'adolescente di San Calocero, si tratta dell'indice di presenza di scorbuto. Per questo la giovane deve essere stata motivo di spavento per la sua comunità: doveva essere pallida, lo scorbuto le provocava frequenti sanguinamenti dagli occhi, dalla bocca e dalle gambe, queste ultime dovevano essere storte e la povera ragazza doveva soffrire spesso anche di svenimenti e crisi epilettiche. Queste misteriose, per l'epoca, manifestazioni furono la causa, alla sua morte, della sua sepoltura a faccia in giù.
La datazione al Carbonio14 ha rivelato che la ragazza morì tra la prima metà del 1400 e l'inizio del 1500, un periodo sociale in cui era attiva la caccia alle streghe. Uno dei manuali più famosi per quest'ultima, il Malleus Maleficarum (il martello delle streghe) venne pubblicato nel 1484.
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