martedì 19 maggio 2015

Trovato un tempio nelle cave di arenaria di Gebel el Silsilah

Le perline trovate a Gebel el Silsila (Foto: Gebel el Silsilah
Survey Project)
I resti di un tempio di 3300 anni fa, probabilmente costruito durante la XVIII Dinastia dal faraone Thutmosis II, sono stati trovati nel sito di Gebel el Silsilah, la più grande cava di arenaria d'Egitto, situata a nord di Assuan.
Precedentemente il tempio era stato descritto come un "distrutto tempio ramesside". E' stato scoperto durante i lavori di scavo da archeologi dell'Università svedese di Lund, guidati dalla Dottoressa Maria Nilsson e dal Dottor John Ward. "Siamo riusciti a localizzare il tempio basandoci sulla mappa rudimentale pubblicata da Borchardt e sulla base di un disegno inedito di Lacovara", ha dichiarato la Dottoressa Nilsson.
I resti del tempio hanno rivelato testimonianze archeologiche di almeno quattro periodi storici dell'Antico Egitto: l'epoca di Thutmosis e di Hatshepsut, l'epoca di Amenhotep II, quella di Ramses II e il periodo romano.
Gebel el Silsila è una gola rocciosa che si trova tra i villaggi di Kom Ombo e di Edfu, dove il fiume Nilo si restringe ed attraversa alte scogliere di arenaria. Diversi santuari sono stati edificati nella zona durante il regno dei faraoni Thutmosis I, Hatshepsut, Thutmosis III ed Horemheb.
"L'importanza del ritrovamento è che cambia la storia del sito e stabilisce definitivamente che Gebel el Silsila, nota come cava di arenaria, era anche un luogo sacro. Gli archeologi attualmente stanno studiando il materiale e stanno lavorando sulla ricostruzione del sito in 3D", ha dichiarato il Dottor Ward.
Tra i reperti recuperati nella zona del tempio, vi sono parecchie perline della XVIII Dinastia, intonaco colorato, cocci di ceramica, resti di vasi e uno scarabeo di colore blu. Quanto rimane del tempio misura circa 35,2 per 18,4 metri e comprende basi di colonne e pareti interne ed esterne. La fase più antica della costruzione era in calcare.

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