Il mosaico di Augusta Traiana con la processione dionisiaca. Sulla destra è raffigurato Sileno che guida l'incedere di due Baccanti (Foto: Stara Zagora District Governor's Office) |
Il Museo Regionale di Storia della città meridionale bulgara di Stara Zagora ha mostrato, per la prima volta, un mosaico del IV secolo d.C. trovato tra le rovine dell'antica città romana di Augusta Traiana. Il mosaico raffigura una processione dionisiaca. Il mosaico è stato mostrato ai media e al pubblico durante una speciale cerimonia all'interno del Museo, a quattro anni dalla sua scoperta. Il restauro, infatti, è stato molto complesso ed ha richiesto molto tempo.
Il mosaico non comprende la raffigurazione di Dioniso ma, piuttosto, una parte del suo seguito tra i quali alcuni degli "attori" dei baccanali, tra i quali Sileno che, secondo la mitologia greca, era il tutore e il compagno di Dioniso. Nel mosaico Sileno guida due donne che danzano, le Baccanti.
Il mosaico della processione dionisiaca è stato trovato durante gli scavi di salvataggio della parte settentrionale di Augusta Traiana, nei pressi dei muri di fortificazione. Gli scavi in questione sono stati effettuati per tre anni consecutivi, dal 2009 fino al 2011. Il mosaico decorava, con tutta probabilità, un triclinio, la stanza da pranzo delle abitazioni romane. Quest'ultimo aveva una lunghezza di circa 10 metri ed era disposto in direzione est-ovest. Il mosaico ricopre una superficie di circa 30 metri quadrati.
Il mosaico mostra anche diverse sfumature di colori, che vanno dal blu al rosso, al rosa, al rosso scuro. L'artista che l'ha composto ha utilizzato la tecnica dell'opus tessellatum ed aveva una particolare abilità nell'usare i diversi toni dei colori per rendere visibili le pieghe dei vestiti della Baccanti.
In base alla stratificazione rilevata ad Augusta Traiana, il mosaico è stato datato al IV secolo d.C., probabilmente all'epoca dell'imperatore Giuliano l'Apostata (360-363 d.C.). Petar Kalchev, direttore del Museo Regionale di Stara Zagora, e gli archeologi Dimitar Yankov e Maria Kamisheva hanno descritto il mosaico come un pezzo eccezionale di arte romana.
I pavimenti musivi nelle case dei patrizi romani, cominciarono ad essere utilizzati all'inizio del IV secolo d.C., un'epoca in cui si rafforzavano le difese della città a causa delle invasioni barbariche, in cui i templi pagani venivano distrutti e venivano costruite le prime chiese.
Il mosaico della processione dionisiaca è solo uno di una serie di antichi mosaici romani rinvenuti durante gli scavi di Augusta Traiana. Quest'ultima, nella tarda antichità, era conosciuta con il suo nome originario di Beroe. Gran parte di Augusta Traiana venne distrutta dalle invasioni di Goti, Unni, Avari, Slavi e Bulgari che si succedettero tra il IV ed il VII secolo d.C.
Il mosaico non comprende la raffigurazione di Dioniso ma, piuttosto, una parte del suo seguito tra i quali alcuni degli "attori" dei baccanali, tra i quali Sileno che, secondo la mitologia greca, era il tutore e il compagno di Dioniso. Nel mosaico Sileno guida due donne che danzano, le Baccanti.
Il mosaico della processione dionisiaca è stato trovato durante gli scavi di salvataggio della parte settentrionale di Augusta Traiana, nei pressi dei muri di fortificazione. Gli scavi in questione sono stati effettuati per tre anni consecutivi, dal 2009 fino al 2011. Il mosaico decorava, con tutta probabilità, un triclinio, la stanza da pranzo delle abitazioni romane. Quest'ultimo aveva una lunghezza di circa 10 metri ed era disposto in direzione est-ovest. Il mosaico ricopre una superficie di circa 30 metri quadrati.
Il mosaico mostra anche diverse sfumature di colori, che vanno dal blu al rosso, al rosa, al rosso scuro. L'artista che l'ha composto ha utilizzato la tecnica dell'opus tessellatum ed aveva una particolare abilità nell'usare i diversi toni dei colori per rendere visibili le pieghe dei vestiti della Baccanti.
In base alla stratificazione rilevata ad Augusta Traiana, il mosaico è stato datato al IV secolo d.C., probabilmente all'epoca dell'imperatore Giuliano l'Apostata (360-363 d.C.). Petar Kalchev, direttore del Museo Regionale di Stara Zagora, e gli archeologi Dimitar Yankov e Maria Kamisheva hanno descritto il mosaico come un pezzo eccezionale di arte romana.
I pavimenti musivi nelle case dei patrizi romani, cominciarono ad essere utilizzati all'inizio del IV secolo d.C., un'epoca in cui si rafforzavano le difese della città a causa delle invasioni barbariche, in cui i templi pagani venivano distrutti e venivano costruite le prime chiese.
Il mosaico della processione dionisiaca è solo uno di una serie di antichi mosaici romani rinvenuti durante gli scavi di Augusta Traiana. Quest'ultima, nella tarda antichità, era conosciuta con il suo nome originario di Beroe. Gran parte di Augusta Traiana venne distrutta dalle invasioni di Goti, Unni, Avari, Slavi e Bulgari che si succedettero tra il IV ed il VII secolo d.C.
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