giovedì 24 dicembre 2015

Esplorazioni subacquee nell'antico porto di Corinto

Gli archeologi esplorano una parte del canale che immetteva nel porto
dell'antica Corinto (Foto: V. Tsiairis)
Scavi subacquei condotti a Lechaion, nell'antica città portuale, parzialmente sommersa, di Corinto, hanno rivelato un'infrastruttura di più di mille anni fa. Corinto era una città tra le più potenti economicamente e militarmente in epoca sia greca che romana e bizantina. La città godeva di una posizione invidiabile, posta com'era nell'angolo nordest del Peloponneso.
La città di Corinto venne costruita a tre chilometri circa dal mare, in posizione vantaggiosa, unendo due città portuali come Lechaion, sul Golfo di Corinto e Kenchreai, sul Golfo Saronico. La maggior parte della ricchezza della città derivava proprio dal commercio marittimo che passava attraverso i suoi due porti. I moli ed i magazzini di Corinto furono pienamente attivi dal VI secolo a.C. al VI secolo d.C.
Il Lechaion Harbour Project (LHP), una collaborazione tra la Soprintendenza alle Antichità subacquee in Grecia, l'Università di Copenhagen e l'Istituto Danese di Atene, ha iniziato ad esplorare il porto principale di Corinto, ora sommerso. Gli scavi sono stati avviati su vasta scala, con un sondaggio condotto con apparecchiature digitali. Finora sono stati scoperti due moli monumentali costruiti in conci, un frangiflutti e un canale di ingresso che conduce a tre bacini portuali interni di Lechaion.
I cassoni in legno esplorati dagli archeologi (Foto: V. Tsiairis)
Nel 2015 gli scavi si sono concentrati su due aree. La prima di queste è un raro esempio di molo risalente al primo periodo bizantino, costruito servendosi di sei cassoni di legno ben conservati e dipanati su 57 metri di lunghezza. Il secondo è un canale in pietra allineato lungo l'ancora poco esplorato porto interno di Lechaion. Sono state trovate diverse strutture monumentali che dimostrano la ricchezza dell'antica città di Corinto. La scoperta dei cassoni in legno ha sorpreso gli archeologi, essi sono stati utilizzati come chiatte con il preciso scopo di essere affondati con il carico di cemento che essi contenevano. Sono stati progettati e costruiti per formare una solida base adatta a contrastare la forza del mare in questo tratto di costa estremamente esposto.
Gli ingegneri romani impiegarono una tecnologia analoga a Cesarea Marittima, in Israele, alla fine del I secolo a.C., ma quelli di Corinto sono i primi esempi del genere mai scoperti in Grecia. 

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