sabato 19 agosto 2017

Antimonio e piombo nell'acqua dell'antica Pompei

Il frammento di tubatura di piombo trovata a Pompei ed analizzata dai
ricercatori danesi (Foto: Et al. Charlier)
Molto probabilmente la vita degli antichi abitanti di Pompei era funestata spesso da vomito, dissenteria e da danni al fegato. In una frammento di fistula aquaria, sepolto sotto la cenere dell'eruzione del 79 d.C., sono stati rintracciati livelli tossici di antimonio. La presenza di questa sostanza può aver contribuito alla precaria salute della popolazione, è quando risulta da uno studio pubblicato sulla rivista Toxicology Letters.
Oltretutto, in aggiunta alla presenza di antimonio, le fistule aquarie erano in piombo, un metallo fortemente tossico. Diversi studiosi sono dell'idea che il diffuso utilizzo di questo metallo in tutto l'impero romano abbia contribuito, in qualche modo, alla fine stessa dell'impero. "I Greci sapevano che il piombo è velenoso, ma, non si sa ancora come, questa conoscenza è andata perduta durante l'impero romano. I Romani utilizzarono frequentemente il piombo, come se non fosse un metallo tossico", ha dichiarato un autore dello studio in questione, Kaare Lund, della University of Southern Denmark.
Lund ed i suoi colleghi stanno ora lavorando ad una teoria alternativa all'avvelenamento di piombo, una teoria che potrebbe spiegare la caduta dell'impero romano. Per molto tempo le tubature in piombo sarebbero state calcificate (coperte di calcare), il che ha rallentato notevolmente il rilascio del piombo nell'acqua. L'antimonio, però, è molto più tossico del piombo, anche in piccole quantità e questo potrebbe aver provocato gravi problemi di salute nella popolazione. L'antimonio, infatti, determina irritazioni nell'apparato digerente che conducono a vomito frequente e dissenteria. Inoltre danneggia fegato e reni e a dosi elevate può causare anche arresto cardiaco. L'antimonio si trova nelle acque vulcaniche che scorrono nel sottosuolo e forse proprio quest'acqua viaggiava nei tubi di Pompei, determinando l'accumulo di questo elemento.
Le analisi condotte dal team di ricercatori danesi su un frammento di tubatura per l'acqua di Pompei, ha rintracciato livelli tossici di antimonio, molto probabilmente perché questo elemento era legato all'estrazione del piombo utilizzato nelle tubature. Ora si cercherà di capire quanto era diffuso l'utilizzo del piombo e dell'antimonio in epoca romana. Per questo i ricercatori dovranno analizzare altri campioni di fistule provenienti da altri luoghi. Non sarà certamente un compito facile.

Fonte:
ibtimes.co.uk

Nessun commento:

Interessanti risultati sullo studio degli antichi Piceni

Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr , rivela le origini genetiche dei Piceni...