Il mikveh di Siracusa (Foto: haaretz.com) |
Un team internazionale di archeologi ha riportato alla luce i resti di bagni rituali presso la grande sinagoga di Vilnius, in Lituania. Questi bagni erano stati bruciati e saccheggiati durante l'occupazione nazista e vennero definitivamente occultati nel 1965 dai Russi.
Di preciso non si sa quando gli ebrei arrivarono in Lituania. Le prime tracce della loro presenza nel Paese risalgono all'VIII secolo d.C., ma può darsi che siano giunti qui molto prima, a seguito della diaspora seguita alla rivolta di Bar Kokhba in Israele. Comunque sia i rapporti tra la Lituania e la comunità ebraica sono stati caratterizzati sempre da una notevole alternanza. Gli ebrei sono stati spesso accolti e altrettanto spesso espulsi, come nel 1495.
La grande sinagoga di Vilnius venne completata nel 1633, oltre un secolo dopo che gli Ebrei erano stati richiamati in Lituania. L'edificio venne costruito sul sito di una delle sinagoghe più vecchie della città, a sua volta edificata sui resti di una casa di preghiera ebraica ancora più antica. Dal momento che, all'epoca della costruzione della sinagoga, una legge vietava che i luoghi di culto ebraici superassero in altezza le chiese cristiane della città, l'edificio venne costruito in parte sotto terra.
Dall'esterno la sinagoga sembrava avere tre piani, in realtà si estendeva per l'altezza di cinque, cosa chiaramente visibile dall'interno. Tutti i piani erano decorati fastosamente. Il 22 giugno 1941 la Germania nazista occupò la Lituania. Durante la devastazione del ghetto cittadino (ottobre 1941) la grande sinagoga venne saccheggiata e data alle fiamme. Alla fine della seconda guerra mondiale ne rimaneva visibile solo una piccola porzione, spoglia degli arredi trafugati.
Nel 1950 il governo lituano-sovietico decise di abbattere definitivamente quanto rimaneva del luogo di culto ebraico e di tutta la zona che lo circondava, vale a dire scuole, una biblioteca, ambienti per la vendita di carne kosher e il mikveh.
L'attuale scavo si è basato su alcune piantine del tardo XIX secolo trovate nell'archivio comunale di Vilnius e mira a ripristinare l'antico mikveh, che era a due piani, aveva delle stanze ed un'ala di servizio. Al momento gli archeologi hanno trovato solo un mikveh e non sono sicuri che ce ne fossero altri. Quello appena ritrovato aveva le pareti ricoperte di muffa ed era infestato dalle cavallette.
Durante la seconda guerra mondiale gli Ebrei di Vilnius vennero sterminati quasi completamente. Delle 130 sinagoghe solo una è rimasta in piedi all'indomani della fine della guerra e la successiva linea politica russa ha sempre teso a cancellare ogni memoria del popolo ebraico, arrivando anche alla distruzione dei cimiteri ed al recupero delle pietre tombali come materiali da costruzione.
Di preciso non si sa quando gli ebrei arrivarono in Lituania. Le prime tracce della loro presenza nel Paese risalgono all'VIII secolo d.C., ma può darsi che siano giunti qui molto prima, a seguito della diaspora seguita alla rivolta di Bar Kokhba in Israele. Comunque sia i rapporti tra la Lituania e la comunità ebraica sono stati caratterizzati sempre da una notevole alternanza. Gli ebrei sono stati spesso accolti e altrettanto spesso espulsi, come nel 1495.
La grande sinagoga di Vilnius venne completata nel 1633, oltre un secolo dopo che gli Ebrei erano stati richiamati in Lituania. L'edificio venne costruito sul sito di una delle sinagoghe più vecchie della città, a sua volta edificata sui resti di una casa di preghiera ebraica ancora più antica. Dal momento che, all'epoca della costruzione della sinagoga, una legge vietava che i luoghi di culto ebraici superassero in altezza le chiese cristiane della città, l'edificio venne costruito in parte sotto terra.
Il mikveh di Boskovie, nella Repubblica Ceca (Foto: Wikipedia) |
Nel 1950 il governo lituano-sovietico decise di abbattere definitivamente quanto rimaneva del luogo di culto ebraico e di tutta la zona che lo circondava, vale a dire scuole, una biblioteca, ambienti per la vendita di carne kosher e il mikveh.
L'attuale scavo si è basato su alcune piantine del tardo XIX secolo trovate nell'archivio comunale di Vilnius e mira a ripristinare l'antico mikveh, che era a due piani, aveva delle stanze ed un'ala di servizio. Al momento gli archeologi hanno trovato solo un mikveh e non sono sicuri che ce ne fossero altri. Quello appena ritrovato aveva le pareti ricoperte di muffa ed era infestato dalle cavallette.
Durante la seconda guerra mondiale gli Ebrei di Vilnius vennero sterminati quasi completamente. Delle 130 sinagoghe solo una è rimasta in piedi all'indomani della fine della guerra e la successiva linea politica russa ha sempre teso a cancellare ogni memoria del popolo ebraico, arrivando anche alla distruzione dei cimiteri ed al recupero delle pietre tombali come materiali da costruzione.
Fonte:
haaretz.com
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